gattò di patate con pomodori e acciughe

Il gattò di patate  è uno sformato tipico napoletano.

Il nome che può apparire un po’ bizzarro deriva dal francese “gâteau” che significa semplicemente torta.

Questo tortino di patate fu in effetti inventato a Napoli nel 1768 da alcuni cuochi francesi, chiamati a servizio in occasione del matrimonio tra la futura regina, l’arciduchessa Maria Carolina d’Asburgo e Ferdinando IV di Borbone.

Il semplice tortino francese fatto principalmente di patate, burro e uova viene arricchito con formaggi e i salumi tipici napoletani, il salame piccante, la mozzarella o la caciotta.

La ricetta originale, tramandata di generazione in generazione, può diventare la base per numerose varianti, semplicemente cambiando gli ingredienti della farcitura.

Io con la ricetta che ti propongo oggi insaporisco il mio gattò distribuendo al centro pomodori, acciughe e mozzarella.

Vediamo insieme come prepararlo.

gattò di patate e pomodorini
  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di riposo10 Minuti
  • Tempo di cottura1 Ora
  • Porzioni4
  • Metodo di cotturaFornoFornello
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

1 kg patate (di dimensioni simili)
3 uova
50 g burro
100 g mozzarella
50 g parmigiano grattugiato
10 acciughe sott’olio
400 g pomodori
q.b. origano
q.b. pangrattato
q.b. sale
q.b. pepe

Strumenti

1 Casseruola
1 Ciotola
1 Coltello
1 Schiacciapatate
1 Colino
1 Teglia

Passaggi

Lava e asciuga le patate.

Ponile in una casseruola, coprile di acqua e falle cuocere per 30 minuti a partire dal bollore. Per controllare se sono cotte infilzale con una forchetta e vedi se affonda fino al centro.

(se vuoi abbreviare i tempi puoi cuocerle in pentola a pressione per 15-20 minuti oppure in forno a microonde, ti lascio in fondo il procedimento)

Scola le patate, e passale ancora calde allo schiacciapatate (puoi lasciare anche la buccia che resterà nello schiacciapatate).

Raccogli il passato in una ciotola e aggiungi subito 40 grammi di burro lasciandolo sciogliere.

Tieni da parte il restante burro per la fase finale.

Unisci al composto le uova, il parmigiano, un pizzico di origano e sale.

Amalgama il tutto.

Nel frattempo sbollenta i pomodori per qualche minuto.
Scolali, pelali, tagliali a metà ed elimina i semi e l’acqua di vegetazione, infine tagliali a piccoli dadini.

Affetta la mozzarella a fettine e mettila ad asciugare in un colino.

Scola le acciughe dall’olio di conservazione.

Ungi una teglia con burro e spolverizzala con il pangrattato.

Versa metà del composto di patate, e livella la superficie con il dorso di
una forchetta.

Distribuisci la mozzarella e le acciughe, aggiungi i pomodori e copri con il passato rimasto.

Livella il tutto e aggiungi pane grattugiato e fiocchi di burro.

Inforna a 200 °C per circa 30 minuti o fino a che non si sia formata una crosticina in superficie.

Togli dal forno, lascia intiepidire e taglia il gattò a fette.

Conservazione del gattò di patate

Il gattò di patate si conserva in frigo per uno, due giorni.

Puoi anche prepararlo e metterlo in frigo crudo, per poi cuocerlo il giorno dopo.

FAQ (Domande e Risposte)

Posso aggiungere al gattò di patate altri ingredienti?

Certamente, puoi farcire il tuo gattò con salumi, quello originale napoletano prevede il salame piccante, oppure con altre verdure ad esempio melanzane o funghi trifolati.
Posso anche farcire con altri formaggi tipo provola, scamorza, taleggio.

Perché devo cuocere le patate intere e con la buccia?

In questo modo eviterai che assorbano troppa acqua durante la cottura.

Posso cuocere le patate al microonde?

Certo, e sarà anche più veloce: sistemale in una ciotola adatta al microonde, aggiungi un dito di acqua e copri con la pellicola trasparente bucherellata o con un apposito coperchio per microonde. Cuoci a 700 watt per 7-8 minuti. A metà cottura controlla e gira le patate.

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Pubblicato da Gineprina Cucina

Mi chiamo Daniela, Gineprina è solo un nome di fantasia e più avanti vi spiegherò il perché di questo nome. Vivo a Genova, la mia città natale, amo la mia Liguria, con il suo mare e le sue colline e amo cucinare e gustare i piatti della tradizione ligure. Sono un architetto che di mestiere fa di tutto fuorché l’architetto, precaria a vita ho per fortuna mille passioni e interessi, fra queste anche quella di cucinare e raccogliere ricette che mi ispirano, per poi sperimentarle.

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