farinata di ceci alla ligure – fainâ de çeixi

La farinata di ceci ha origini liguri antichissime, pare addirittura risalenti all’occupazione romana di Genova, quando i guerrieri facevano cuocere al sole un intruglio di farina di ceci e acqua utilizzando i loro scudi di rame come tegami, (nella lingua araba infatti “testooh”, il testo in cui ancora oggi viene cotta la farinata, significa testo).
Un’altra leggenda la fa risalire alla fine del XIII secolo dopo la vittoria di Genova sulla città di Pisa nella battaglia di Meloria .
Una tempesta avrebbe colpito le galee genovesi cariche di prigionieri ribaltando i barili d’olio e rompendo i sacchi di farina di ceci che si sarebbero mischiati all’acqua di mare, questo impasto lasciato al sole sarebbe stato recuperato e mangiato dai marinai affamati che lo trovarono talmente buono da riproporlo cotto in forno una volta rientrati a casa. Per schernire gli sconfitti lo chiamarono l’oro di Pisa”.
La ricetta ufficiale risale al 1447 quando un decreto legge disciplinò la ricetta della scripilita (nome affidato dagli antichi romani alla farinata) in cui veniva vietato di usare olio scadente.
Nel passato, la farinata di ceci era apprezzata soprattutto perchè considerata cibo povero ma nutriente, la farina di ceci infatti, contrariamente ai tempi moderni, era molto più economica rispetto alla farina bianca, lusso per pochi.
Nel centro storico genovese molte erano le “sciamadde” friggittorie con forno a legna, dove su una bella fiamma, la sciamada, veniva cotta la farinata, in Sottoripa un certo “Menego gridava in rima “Gente, o Menego o forna, o l’hà a faina cada! Un tondo pe meza mutta, chi no ven no ghe ne tucca


Diffusa in tutta la Liguria a Savona viene fatta anche con farina di frumento la turtelassu leggermente più sottile e croccante, nell’imperiese con aggiunta di cipolla tagliata a fettine sottili e cotta su trucioli di legno.
Diverse varianti di farinata di ceci sono prodotte in Toscana (la cosiddetta cecìna e la torta di ceci), in Piemonte, in Sardegna dove fu portata dai genovesi (ricordiamo il gemellaggio tra pegliesi e carlofortini), in Corsica e perfino in Uruguay e in Argentina dove arrivò tramite gli immigrati genovesi.
E’ un piatto semplice da fare, ma ricco di sostanze nutritive, è priva di glutine, quindi adatta anche ai celiaci e può essere considerato un alimento completo anche nella cucina vegana.
Riprodurla in casa è possibile, nonostante la vera farinata debba essere cotta in forno a legna in tegami di rame stagnato (i cosiddetti testi), possiamo avere dei buoni risultati anche nel forno di casa, con forno ben caldo, possibilmente 250-300°.

Con la farina di ceci puoi preparare anche

  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione10 Minuti
  • Tempo di riposo4 Ore
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni4
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

1 bicchiere Farina di ceci
3 bicchieri Acqua
Sale
Olio di oliva

209,34 Kcal
calorie per porzione
Info Chiudi
  • Energia 209,34 (Kcal)
  • Carboidrati 18,07 (g) di cui Zuccheri 3,39 (g)
  • Proteine 7,00 (g)
  • Grassi 12,09 (g) di cui saturi 1,60 (g)di cui insaturi 9,75 (g)
  • Fibre 3,38 (g)
  • Sodio 317,79 (mg)

Valori indicativi per una porzione di 150 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.

* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov

Strumenti

1 Tegame di rame stagnato diametro 30 cm.
1 Ciotola
1 Frusta
1 Schiumarola

Preparazione

Riempi un bicchiere di farina di ceci

Versalo in una ciotola

Passa la frusta in modo da togliere eventuali grumi

Versa tre bicchieri d’acqua

Mescola con la frusta fino ad ottenere un composto omogeneo

Aggiungi un cucchiaino di sale e mescola ancora

Copri con un canovaccio e lascia riposare per 4-5 ore o anche tutta una notte

Riprendi in composto e mescola lentamente

Olia un tegame di 30 cm. di diametro, meglio se di rame, con abbondante olio extravergine

Fai ruotare il tegame in modo che si unga bene: non devono rimanere parti asciutte.

Fai scendere lentamente il composto passandolo sopra un cucchiaio di legno. Lo spessore della miscela in teglia dovrà essere di circa 5 millimetri.

Mescola con un cucchiaio di legno partendo dal bordo e andando verso l’interno, in modo da mescolare l’impasto con l’olio.

Accendi il forno e portalo alla temperatura massima.

Metti la teglia in forno, nella parte più alta e utilizza solo il grill.

Cuoci per 30-40 minuti aprendo il forno di tanto in tanto per fare uscire il vapore.

Si deve formare una bella crosticina dorata.

Poni ora la teglia sulla parte bassa del forno e cuoci ancora per dieci minuti utilizzando la resistenza sul fondo.

Taglia a triangoli e servi tiepida.

suggerimenti

La farinata può assere insaporita con fettine di cipolline, porro, carciofi, salsiccia distribuite sopra la miscela prima della cottura.

Una volta cotta è ottima con l’aggiunta di gorgonzola.

Curiosità

Ancora oggi troviamo la fainà un po’ in tutte le friggitorie e viene spesso proposta nelle sagre di paese: a Pegli, delegazione del ponente genovese, si è arrivati quest’anno alla cinquantesima edizione della sagra della farinata!

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Pubblicato da Gineprina Cucina

Mi chiamo Daniela, Gineprina è solo un nome di fantasia e più avanti vi spiegherò il perché di questo nome. Vivo a Genova, la mia città natale, amo la mia Liguria, con il suo mare e le sue colline e amo cucinare e gustare i piatti della tradizione ligure. Sono un architetto che di mestiere fa di tutto fuorché l’architetto, precaria a vita ho per fortuna mille passioni e interessi, fra queste anche quella di cucinare e raccogliere ricette che mi ispirano, per poi sperimentarle.

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