Deve il suo nome al fatto che nel medioevo veniva usata dai monaci come segnalibro nella Bibbia e non mancava mai nei loro orti. Il suo odore ricorda molto quello della menta.
La ricetta più buona:
Tortelli amari di Castel Goffredo
Ingredienti: dose per 4 persone bietole fresche 400 gr – 1/2 cipolla – aglio 1 spicchio – burro 150 gr – salvia fresca gr. 20 – pane grattugiato 100 gr. – 15 foglie grandi di Erba San Pietro – uovo 1 – formaggio grattugiato gr. 50 – noce moscata – sale – farina 00 gr. 300 – farina di semola di grano duro gr. 75 – uova 3 – tuorli 3 – salvia -formaggio grattugiato.
Scottare le biete dopo aver eliminato i gambi se troppo duri e spessi. Soffriggere senza dorare la cipolla tritata e l’aglio sbucciato nel burro. Aggiungere la salvia e friggere fino a che diventa croccante. Spegnere il fuoco e far raffreddare. Togliere l’aglio, aggiungere un cucchiaio di pane grattugiato e tritare il resto. Aggiungere le erbe tritate e far insaporire. Tritare le erbe amare. Aggiungere il pane grattugiato, l’uovo, il formaggio, sale e la noce moscata. L’impasto deve risultare compatto, leggermente umido, ma non appiccicoso. Non si deve sbriciolare, altrimenti il raviolo risulterà asciutto. Coprire e lasciar riposare in frigorifero per 8/10 ore. Impastare la farina 00, la farina di semola, 3 uova intere e 3 tuorli. Formare una palla, coprire e far riposare in frigorifero per un’ora. Stendere la pasta molto sottile e ritagliare dei quadrati di 8 cm per lato. Spennellare i quadrati di pasta con il tuorlo sbattuto e mettere al centro di ognuno 8 gr. di ripieno. Chiudere i tortelli a triangolo e rifilare i bordi con la rotella ondulata. Cuocere i tortelli in acqua salata per 3 minuti, scolare e servire conditi con burro fuso aromatizzato con la salvia e del formaggio grattugiato.
fonti: La Cucina Italiana – maggio 1997; www.imieiviaggiincucina.com