Pardulas salate, anche oggi rimaniamo in Sardegna perchè, come vi promisi tempo fa dopo le pardulas dolci, ho preparato le pardulas salate. E come son buone!
Ormai ve ne sarete accorti che la Sardegna mi ha conquistata completamente e continuerò a pubblicare a raffica altre pietanze naturalmente rivisitate…
Non me ne vogliate voi sardi, lo so che vi precipiterete a leggere per fare i paragoni e sicuramente comincerete a vedere tutte le differenze, ma come ho sempre asserito non sono sarda e ho fatto un ripieno a mio piacere…chissà magari piace anche a voi! A noi è piaciuto tantissimo. So anche che queste pardulas salate hanno anche un nome diverso, mi pare coccoi ma non sono riuscita a trovare in rete altro che il pane coccoi che non c’entra niente e così le ho chiamate pardulas.
Eccovi la mia ricetta…vegetariana…quindi niente strutto, ma ho abbondato coi formaggi!
Ingredienti:
Per la sfoglia:
un kg. di semola rimacinata
400 ml. di acqua tiepida
100 gr. di burro
3 gr. di sale
Ripieno:
una cipolla bella grossa
due cucchiai di olio extra vergine di oliva
menta
400 gr. di pecorino fresco
100 gr. di pecorino stagionato
250 gr. di ricotta di pecora
100 – 120 gr, di farina00
due uova medie
una bustina di lievito istantaneo
due bustine di zafferano
sale qb
Procedimento:
ho impastato prima la semola con l’acqua e il sale e quando ho ottenuto un impasto unito ho aggiunto un po’ alla volta il burro a pezzetti, una sorta di pasta ”violata” oserei dire…”violentata”… perchè invece dello strutto come vi dicevo ho usato il burro. Però devo dire che il risultato è stato molto soddisfacente! Ho fatto riposare l’impasto e intanto ho rosolato la cipolla tagliata a cubetti nell’olio in padella, fatta raffreddare e unito tutti gli altri ingredienti del ripieno, per la giusta consistenza regolatevi con la farina, a me ne ha preso venti grammi in più. Il ripieno andrà fatto rassodare un po’ in frigo prima di essere usato.
Ho steso la sfoglia con la sfogliatrice e col coppapasta ho tagliato i dischi che poi ho farcito e pizzicato tutt’intorno otto volte.
Ho infornato in forno a gas preriscaldato per circa 20 -25 minuti, a metà altezza, sui 200° circa, il profumino intenso e stuzzicane mi ha avvertito dell’avvenuta cottura e non solo il maritino ha gradito ma anche la mamma ha fatto man bassa …che dire?
Esperimento riuscito…son buone buone…ma come mangiate bene voi sardi!!!
E ora vorrei che assaggiaste le mie anche se le vostre ricette originali sono inimitabili…
Ogni commento è superfluo… però te lo devo dire… bravissima!!!
Ma dai…siamo tutte bravissime!!!
E tu sei tanto cara, un forte abbraccio!
Ma che delizia devono essere,quelle salate non le avevo mai sentite,grazie per avermele fatte conoscere,sei sempre super!!!:-))
Un bacione a cara a presto <3
Ma infatti io pensavo di aver inventato una cosa nuova invece esistono eccome…magari con un ripieno diverso. però hai ragione, sono ottime!
ti abbraccio
Sono stata in Sardegna tanti….ssimi anni fa’, ma delle robine così belle non ne ho mangiato!
Ma davvero,Simona? Mi sa che son cosine che si preparano in famiglia e non tutti le vendono, che dici?
comunque grazie!!!
Baciiiii
Non mi piace la ricotta
.ce 1 ALternativa
Ciao Irene, benvenuta nel mio blog, qui trovi sempre un’alternativa… non ti piace la ricotta? Puoi metterci quello che ti piace, tanto anche i sardi le preparano in vari modi.
Un modo è questo: puoi lessare una patata e passarla allo schiacciapatate e poi unisci un po’ di pecorino fresco frullato con parmigiano e uno spicchio d’aglio e menta, poi se ti va aggiungi una verdura a piacere, per es zucchine trifolate. Puoi spaziare coi sapori ma la patata sarà il legante! Torna pure quando vuoi per le prossime novità, cara, un bacio e buona domenica!
Maria