La descrizione.
Solitario, imponente, moderatamente iroso, completamente misogino; ma soprattutto buongustaio, amante della cucina, pignolo, segugio infallibile nel risolvere crimini e delitti.
Odia dover uscire di casa : ecco perché le sue indagini vengono portate a termine esclusivamente dalla sua casa al numero 918 della 35° strada ovest di New York , sovente mentre presta cure amorevoli alle numerose orchidee che coltiva personalmente .
Si avvale dei servigi del suo fedele assistente , l’investigatore Archie Goodwin, con cui condivide i pasti preparati dall’impareggiabile cuoco Fritz Brenner, scelto con tanta attenzione quanta ne riserva alla cura del cibo e delle bevande che lo accompagnano .
Talvolta si fronteggia con il cuoco nella preparazione di piatti prelibati , sotto lo sguardo esasperato di Archie.
Sveliamo il mistero!
Stiamo parlando dell’investigatore Nero Wolfe, uno dei personaggi della letteratura gialla più eccentrico e difficile, per alcuni versi; non è facile provare immediata simpatia nei confronti di questo detective dai modi burberi , ma poco alla volta si riesce ad apprezzare tutta la sua originalità.
L’ultima serie di Nero Wolfe è andata in onda sulla Rai nel 2012, dove il famoso detective è impersonato da Francesco Pannofino, l’assistente Archie Goodwin dall’ attore Pietro Sermonti , mentre Andy Luotto veste i panni dello chef Fritz Brenner. Nero Wolfe ,in realtà, nasce dalla penna di Rex Stout nel lontano 1934 , che gli dedicò una copiosa produzione letteraria , scrivendo delle sue indagini in un lasso di tempo di oltre trent’anni.
NERO WOLFE E LA CUCINA
Come abbiamo già accennato, Nero Wolfe è un vero e proprio gourmet , tanto da spingere Stout a raccogliere in un unico volume dal titolo “Le ricette di Nero Wolfe” cenni culinari e relative preparazioni tratti dalle diverse opere ; qui troviamo specialità come le sardinelle alla griglia, le tartine Yorkshire, l ‘anatra selvatica tanto per fare qualche esempio :
…”Mi misi a sedere , poi arrivò Fritz e io mi servii un’abbondante porzione di sardinelle alla griglia , marinate in olio e succo di limone insaporiti con timo e origano …. ” cit. tratta dall’opera “Il diritto di morire” ;
…”se desiderate qualcosa di caldo, posso prepararvi delle tartine Yorkshire in venti minuti , se Archie è disposto a sbattere le uova …” Cit. Tratta dal’ opera “Nero Wolfe contro l’ FBI”) ;
“… Se voi e il signor Whipple volete cenare con noi , poi avremo tutta la serata per parlare . Mangeremo anatra selvatica in salsa Vatel , fatta con aceto , burro , sale e pepe , scalogno, cerfoglio, funghi …” Cit. dall’ opera “Il diritto di morire “
Ora però è giunto il momento di sedersi a tavola con la ricetta tratta dal libro “Non ti fidare” , di cui un brevissimo estratto :
Attraversando l’atrio , prima di entrare nello studio mi fermai ad annusare l’aria. Sapevo che Fritz stava preparando delle costolette con salsa inventata da lui e da Nero Wolfe….”
LA RICETTA :
COSTOLETTE DI MAIALE CON SALSA ALLA NERO WOLFE
Ingredienti per due persone (Wolfe e Archie) :
6 costolette di maiale 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, mezzo peperone verde, 3 cucchiai di olio di oliva, una lattina di salsa di pomodoro, 1 cucchiaino di basilico, 1 cucchiaino di rosmarino, 1 cucchiaino di origano, 1 cucchiaino di prezzemolo, qualche goccia di tabasco, 1 cucchiaino di senape, 1 cucchiaino di salsa Worchester , un cucchiaio di miele, 1/2 bicchiere d’acqua, 1/2 bicchiere di vino rosso, sale, pepe.
Preparare la salsa tagliando a listarelle il peperone e la cipolla, farli appassire nell’olio in una padella. Aggiungere poi la salsa di pomodoro , le spezie , il tabasco, la senape, la salsa Worchester, l’acqua e il miele e lasciar bollire lentamente per 20 minuti. Nel frattempo , grigliare su una piastra o nel forno le costolette ; aggiungere infine il vino rosso alla salsa e far bollire ancora 15 minuti. Servire le costolette ben calde coperte dalla salsina.
Bibliografia: “Orchidee a tavola” di Enzo Tumminello ; “Le ricette di Nero Wolfe” di Rex Stout ; “Non ti fidare” di Rex Stout ; “Il diritto di morire” di Rex Stout ; Wikipedia.