Doccia all’avena

Non ho alcuna pretesa di trovare il nirvana della cosmetica ecosostenibile… mi voglio solo spalmare un po’ di quello che mi piace e che va bene per la mia pelle, in alternativa ai costosi e sicuramente meno salutari cosmetici in vendita nei super/farmacie/erboristerie/online, ecc.

Non si tratta di cucina, ma questa volta ho deciso per la versione golosa di un preparato a base di avena per la detersione della mia pelle secca (pur potendo provare altro – farina di riso, di soia, ecc. – questa farina dovrebbe essere la più indicata per me).

Ho estrapolato questo metodo dal forum di Promiseland e, vedete sotto il risultato – immerso nel mio basilichino greco…

Per la mia pelle secca e matura, l’ho fatto così:

– ho preso della farina di avena integrale che avevo (ma se la trovate raffinata è anche meglio per evitare che vi scrubbi troppo, se avete la pellaccia pareccho delicata o secca come la mia) – diciamo 4-5 cucchiai colmi
– ho aggiunto 1 cucchiaio di cacao amaro in polvere
– ho frullato tutto per bene per raffinare ulteriormente la farina integrale (col bimby)
– ho setacciato il tutto
– ho invasettato la parte più fine della setacciatura (il resto – meno raffinato – l’ho tenuto per me), ho aggiunto 4-5 chiodi di garofano per l’azione antibatterica che hanno, e ho chiuso ben bene il coperchio
– l’ho vestito a festa e lo regalerò ad un’amica..

Naturalmente l’ho fatto anche per me (il mio preparato sarà più scrubboso) … ma… manca qualcosa??????

Yesssssss: manca il liquido, cosa essenziale per potersi lavare con la pappetta che verrà fuori.

Visto che ho imparato che nei cosmetici, se c’è una base acquosa, c’è proliferazione batterica, a meno che non mettiamo conservanti, pur se ecocompatibili – e io non li uso ancora – meglio preparare la biodoccia al momento.

Quindi domattina preparerò la pappetta così:

– un’oretta prima di docciarmi, per dar modo all’avena di tirare fuori il suo lato migliore, prenderò l’equivalente di una tazzina di questa polvere (togliendo chiaramente i chiodi di garofano) e la mescolerò con del latte tiepido-caldo (o anche acqua)

– con questa pappetta mi impiastriccerò ben bene la pelle precedentemente bagnata, massaggiando, e poi la laverò via.

Ed ecco la pappa golosa:

Volendo fare le cose al meglio, potremmo spingerci a fine doccia, a riacidificare la pelle con un ultimo risciacquo mirato.. così:

ci prepariamo 1 litro di acqua minerale naturale (o di rubinetto se non troppo clorata), ci versiamo dentro 1 cucchiaio di aceto balsamico e una goccia di profumo..
Sembra garantito che l’odore di aceto sarà pressoché nullo.
L’acqua così preparata si conserva in frigo per pochi giorni.

Una variante .. sempre delicata (fate scegliere alla vostra pelle per questo… quello che piace a lei, dovrà stare bene a voi):

– un’oretta prima della doccia fare la pappetta di sola farina di avena usando acqua calda (anziché latte)
– prima di entrare nella doccia massaggiarsi con poco olio (mandorle o oliva o riso, ecc… )
– procedere quindi a docciarsi come sopra…

Variante per pelli grasse:
– provare un cucchiaio di argilla verde al posto del cacao.

ok.. ciao e buone docce…

Conclusioni del durante e dopo doccia:

– vi ricordo che per prima cosa potrete passare il pastrocchio anche sul viso: molto meglio di molti detergenti in commercio;

– preparatevi una “lavetta” (asciugamanino per lavarsi) o una spazzola morbida per distribuire la pappa anche dietro.. o la schiena resterà fuori dal massaggio;

– il piatto doccia diventa color cioccolata se non state attenti… ma con un attimo si sciacqua via il tutto (per ovviare la prossima volta potrei fare la base lavante senza cacao.. magari aggiungendo 1 cucchiaio di farina di soia, altrettanto grassa al pari del cacao.. all’incirca..);

– dopo l’asciugatura, la pelle del corpo stava benissimo… sul viso invece ho sentito leggerissimamente “tirare” .. non so se è un effetto buono.. nel senso che un po’ di tensione rassodante alla mia pellaccia non fa mica male, no?! Naturalmente ho subito messo il tonico (che ancora non mi sono mai fatta, ma proverò anche quello), e una cremina da giorno che hanno risolto all’istante…

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Per chi, sensibile ai problemi ambientali, non vuole/può autoprodurre, ma vuol continuare ad acquistare cosmetici o prodotti vari per la casa e la persona, un piccolo consiglio è quello di consultare il famigerato INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients).
Qui sotto due siti dei quali mi avvalgo per la consultazione:

– ewg.org/skindeep/
– biodizionario.it

Quindi, attenzione ai numeri e ai colori degli scores (equivalenti di un semaforo dal verde, al giallo, al rosso, dove naturalmente il verde è il migliore) e all’ordine di inserimento delle varie sostanze nel prodotto (più sostanze con inci verde troverete ai primi posti, meglio sarà; come per gli alimenti, gli ingredienti scritti per primi sono contenuti in dosi maggiori!).

Fonte 09.VIII.2013

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