Questo mese, su Vpocket parliamo di…

Si fa preso a dire “uovo”

Così semplice, così complesso, cosi piccolo e così grande, così economico e così costoso. Le uova sono simbolo di vita, di resurrezione, di creazione, nonché uno degli alimenti più versatili in cucina: dall’haute cuisine allo spuntino e in qualsiasi momento della giornata. Potendo scegliere non abbiamo dubbi…meglio un uovo oggi!

Le uova fossili più antiche ritrovate sono state deposte più di 350 milioni di anni fa e non appartenevano a una gallina. Quindi la risposta è facile: è nato prima l’uovo. Ma alla gallina va il nostro pieno consenso poiché le sue uova sono in assoluto le più consumate: in Italia, nonostante la produzione superi i 13 miliardi, è necessario ricorrere all’importazione. Va detto che le uova, in generale, nella storia hanno sempre avuto un gran successo: uova di struzzo per Cartagine, uova di gallina per la Grecia, addirittura incubatori artificiali di uova (sicuramente i primi) per l’Egitto. E Roma? Ci faceva colazione e decorava i dolci. Nelle scene tombali degli Etruschi, nei banchetti, i commensali tengono in mano un uovo, simbolo non solo di nutrimento ma anche del percorso del defunto nell’oltretomba: una specie di nuova vita. L’uovo è sempre stato il simbolo della vita e della resurrezione. Nella preistoria lo troviamo nelle tombe del Neolitico nella sagoma ovale dei vasi, a rappresentare il grembo della dea dove la vita sarebbe riemersa. E non è un caso che a Pasqua si regalino le uova per simboleggiare la Resurrezione. Sempre presenti insomma, più del prezzemolo! E non solo a tavola giacché anche il settore orafo ne ha celebrato il valore: le uova più preziose della storia sono certamente quelle del maestro russo Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro la richiesta di realizzare un dono pasquale speciale per la fortunata zarina Maria. L’orafo si ispirò sia alle pysanky (uova con scritte e disegni fatti in casa, generalmente fatte benedire in chiesa e poi regalate), sia alle matrioske e creò un uovo bianco di smalto opaco, con all’interno un tuorlo d’oro, contenente a sua volta una gallinella dorata con occhi di rubino.

 

Vuoi continuare a leggere l’articolo? Lo trovi CLICCANDO QUI E ACCEDENDO ALLA VERSIONE ON LINE DELLA RIVISTA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.