“Le uova e la salsiccia messe insieme pare non si trovino in cattiva compagnia”. Pellegrino Artusi. Non era solo l’entusiasmo di proporre le ricette dell’Italia unificata ma l’inizio di una ristorazione italiana che ribaltava i vecchi canoni borghesi, basati sul rifiuto drastico nei confronti della cucina rurale e lo snobbare le “vipperie” aristocratiche che scopiazzavano lo stile francese. “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene” propone una nuova cucina borghese, senza confini, elegante ma al tempo stesso pratica. Che fosse l’inizio della gastronomia? Che poi qual è la differenza? Blumirtillo (https://blog.cookaround.com/blumirtillo/), curioso blog di cucina ha rapidamente ripercorso gli ultimi secoli di abbuffate per giungere alla conclusione gattopardiana che tutto è cambiato affinché nulla cambiasse. Spieghiamoci meglio. Certo ci potrebbero aiutare i ricettari dell’antichità. Ma è rimasto davvero poco. In Mesopotamia, e parliamo di circa 4000 anni fa esisteva già il concetto di gastronomia. Sì di gastronomia. Perché se cucina è l’insieme dei metodi e delle tecniche grazie ai quali ogni cultura trasforma la natura in alimento, la gastronomia è l’arte di cucinare bene. E anche loro cucinavano bene.