Le origini di questo piatto sono antichissime,già il poeta latino Orazio ne parlava nella sua raccolta di componimenti tra il 30 e il 35 a.C; il termine “tria” molto diffuso nel salento deriva probabilmente dall’arabo “ytria” che vuol dire pasta secca.Servita anticamente nelle famose “tavole di S.Giuseppe,”oggi questa minestra viene proposta nei menù delle trattorie tipiche ed è molto apprezzata dai turisti.Il gusto particolare di questo piatto è dato dalla nota croccante della pasta fritta…se non avete mai avuto modo di gustarlo,vi consiglio di provare a farlo!
Ciceri e tria
INGREDIENTI:
Per 4 persone:
300 g di ceci secchi
300 g di farina di semola di grano duro rimacinata
olio extravergine d’oliva
1 cipolla
2 pomodorini da “pendola”
prezzemolo
sale e pepe qb.
PREPARAZIONE:
Mettete a bagno i ceci la sera prima,devono essere in ammollo almeno 10 ore,mettete molta acqua poiché aumenteranno molto di volume.La mattina successiva lavateli bene poi metteteli a cuocere in acqua fredda,coperti a filo aggiungendo acqua calda man mano che sarà necessario.Verso la fine della cottura (occorreranno circa 3 ore) mettete i pomodorini spezzettati e privati dei semi,(se non trovate i pomodori da pendola vanno benissimo quelli comuni da sugo)un rametto di prezzemolo, mezza cipolla e un po’ di sale grosso.Mentre i ceci cuociono preparate la pasta come spiegato qui.Tenetene da parte una manciata che poi andrà fritta in olio d’oliva bollente. Scaldate 4 cucchiai d’olio in una pentola stufate qualche fettina di cipolla a fiamma bassissima,toglietela prima che imbiondisca e unitevi i ceci privati degli odori;aggiungete acqua calda e appena giungerà a bollore versate la pasta e salate.Pochissimi minuti di cottura e sarà pronta.Servite in un piatto fondo cosparsa di pasta fritta.
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