Prima di diventare Chef, fece la gavetta all’estero in vari ristoranti, tra cui il prestigiosissimo Waldorf Astoria sulla 5th Avenue di New York e sulle navi da crociera. Per esperienza diretta e tramandata, posso dirvi:
– Evitate i ristoranti molto grandi, con tanti tavoli, nei giorni di maggior afflusso: festività e sabato sera. Per agevolare il lavoro e non far aspettare troppo i clienti, anche gran parte dei cibi che andrebbero preparati al momento (la pasta e altro), vengono cotti per metà già dalla mattina e posti in enormi sacchi igienici. Al momento della “comande”, vengono riscaldati in padella con l’aggiunta del condimento scelto. L’esperienza e l’abilità dello Chef soddisferanno comunque il vostro palato, ma le qualità nutritive dei cibi saranno praticamente assenti, perché cotti più volte.
– Raramente vengono usate le carni già cotte per fare le polpette, perché il risultato finale è una consistenza stopposa. Si rischia di più con il polpettone…
– Nemmeno i ristoranti più prestigiosi fanno il RAGU’ fresco tutti i giorni. Chi non tollera l’effetto delle solanacee (la tossicità che sviluppano le patate, i pomodori e le melanzane dopo poche ore dalla cottura) dovrebbe orientare la sua scelta su altro.
– I locali che offrono menù con più di una decina di piatti in genere (a meno che non abbiano una clientela vastissima e almeno 5 cuochi) non possono darvi prodotti freschi. I costi e il rischio di dover buttare il cibo è troppo elevato. Personalmente apprezzo quando sento un cameriere dire che la portata che ho chiesto è terminata. E’ un ottimo indice di freschezza e genuinità della cucina.
– Purtroppo, come già saprete, per legge, i ristoratori non possono più servire il “pesce fresco”. Esiste l’obbligo di congelarlo per eliminarne i parassiti nocivi prima di cuocerlo.
– Evitate le portate con le uova crude. I ristoratori seri ovviamente usano le uova pastorizzate; il rischio di un’infezione permane, purtroppo. Ho notato che ultimamente si trova il Tiramisù senza uovo.
Il consiglio più importante: usate il vostro naso. Sentire il profumo della cucina è molto più importante dei consigli degli amici e dei conoscenti, perché ognuno ha i suoi gusti e le proprie capacità digestive.
Maria Lanzone
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anche io diffido dei ristoranti con molti coperti. Preferisco quelli con 20 – 25 massimo 30 coperti. Certo non è indice di bontà, ma il naso è una buona guida.
assolutamente sì Gabri!