L’eroe dimenticato che ha salvato il mondo!

#AccaddeOggi  26 settembre 1983

 

«Ero un analista, ero certo che si trattasse di un errore»

Si chiamava Stanislav Evgrafovič Petrov, è morto di polmonite ipostatica il 19 maggio 2017 a 78 anni, nel piccolo villaggio di Frjazino, vicino a Mosca, senza che nessuno se ne accorgesse. Tant’è che la notizia della sua scomparsa si è diffusa addirittura tre mesi dopo!
Ma chi era Stanislav Evgrafovich Petrov?
Era una persona anziana che viveva in indigenza nella degradata periferia di Mosca. Ma anche e SOPRATTUTTO era,è, e sarà l’uomo che ha salvato il mondo dall’annientamento: il militare russo che, all’alba del 26 settembre 1983, di fronte al segnale inequivocabile di un attacco di missili nucleari americani, decise di non fare la telefonata che avrebbe allertato i vertici, e che avrebbe dato inizio alla risposta sovietica scatenando la Terza guerra mondiale!
Un eroe quindi.
È allora perché l’ignota ed eroica figura di Petrov, è rimasta “secretata” quasi fosse un dossier per molto tempo?

 

Un pò di storia…

 

 

Mancavano sei anni al crollo del muro di Berlino e si era ancora in piena guerra fredda. Guerra di nervi tra le due super potenze Stati Uniti e URRS che non si risparmiavano colpi bassi.
il tenente colonnello Petrov (7 settembre 1939) era un militare di carriera.
Era la notte del 26 settembre 1983, una data importantissima per il mondo intero.
In quella notte il tenente colonnello Petrov si trovò per caso a sostituire un collega e a svolgere la sua mansione di analista dati nel Centro di Comando Nucleare per cui lavorava.
All’epoca era in vigore un sistema d’allarme considerato perfetto: nome in codice OKO ossia, in russo, “occhio”. Adottato dall’Unione Sovietica alla fine degli anni ‘60 a scopo preventivo, combinava l’uso dei satelliti con la rete di radar di scoperta e tracciamento sul territorio. Ma quella notte il “sistema perfetto” non funzionò e i satelliti segnalarono un attacco di ben cinque missili partito dagli Usa.
Petrov, però, non rispettando il protocollo decise di non avvisare i superiori.
Ragionando aveva intuito che qualcosa non andava e pur non avendo certezze in merito, sensazione questa che gli lacerò l’anima, sapeva anche che avvertire i capi avrebbe significato far partire un contrattacco e innescare la terza guerra mondiale, l’ultima di un’umanità a quel punto pronta al totale disfacimento.

 

 

Il tenente colonnello Petrov aveva ragione. Si era trattato di un falso allarme. Sembrerebbe che il sistema fosse stato ingannato da riflessi di luce sulle nuvole.
Era stato un semplice, banale, gravissimo errore che avrebbe potuto costare la vita al mondo. Per fortuna andò diversamente e un solo atto di disobbedienza, quello di Petrov, salvò l’intera civiltà. Purtroppo però l’unico a essere “silurato” davvero fu lui: fu degradato, allontanato dall’esercito e pensionato anticipatamente nel 1984. Ufficialmente per altri motivi ma la verità è che fu punito perché “disubbidiente”!
Ormai anziano e malandato ha vissuto, ignorato dalle istituzioni del suo Paese e perfino dai suoi vicini di casa, in un casermone alla periferia di Mosca.

 

 

Dell’incidente si seppe soltanto dieci anni dopo quando il regime era un ricordo triste.
È vergognoso che un brav’uomo sia stato punito per aver salvato il mondo!
È Inaccettabile!
Ma purtroppo è andata così… Lui che ha salvato il mondo è morto invece ai confini del mondo…
CI si domanda a questo punto se valga davvero la pena oggigiorno essere un eroe se al posto della gratitudine si venga invece solo ingiustamente puniti!
Grazie GRANDE UOMO a nome mio e di tutta l’umanità GRAZIE per aver scelto la pace.

«Noo!, che ho fatto? Niente di speciale, solamente il mio lavoro.
Ero l’uomo giusto al posto giusto al momento giusto».

Stanislav Evgrafovič Petrov

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