Candido pericolo

E’ una pianta di origine Asiatica,è composta da piccole foglie e da fiori che iniziano a sbocciare verso dicembre e che durano fino alla fine di marzo. Il loro colore, secondo la varietà, può essere bianco, rosa, rosso acceso: l’Elleboro.
I fiori dell’elleboro sono formati da cinque petali che compongono un calice e la particolarità di questa pianta è il suo colore bianco candido, che la rende straordinariamente bella. Il suo nome deriva dal termine greco “helléboros”, termine formato da due parole che tradotte significano “far morire” e “nutrimento”.
Questo nome deriva dalle sostanze velenose contenute nella pianta. L’elleboro era conosciuto e utilizzato dagli antichi per le sue proprietà medicinali.
Nonostante conoscessero la pericolosità della pianta, credevano che il decotto di radici fosse un buon rimedio per la pazzia.

 

 

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Una leggenda narra che con la medicina ricavata dall’elleboro furono guarite dalla pazzia le cosiddette Pretidi, figlie di Preto, re di Argo, che credevano di essere state tramutate in vacche.

 

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Nei nostri tempi, il suo estratto è stato vietato nelle farmacie a causa della sua tossicità. In particolare le radici essiccate e polverizzate hanno potente azione irritante: e tale azione irritante, narcotica e anestetica delle radici è dovuta alla elleborina, un glucoside, il cui effetto può essere talmente forte che, addirittura, in passato si credeva che l’uso rendesse invisibili le persone.

 

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Nella tradizione popolare contadina, poi, l’elleboro presente nei campi era un buon auspicio per i contadini, che credevano così di avere un buon raccolto. In India, viene fatto bruciare accanto al letto delle partorienti, affinché lo spirito degli dei renda il parto più veloce.

 

La Rosa di Natale

In Italia, l’elleboro viene chiamato Rosa di Natale e,secondo la tradizione cristiana, si narra che le piante di elleboro spuntarono nei pressi della stalla dove nacque Gesù.

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Una leggenda racconta che questo fiore sarebbe stato portato in omaggio a Gesù Bambino da una povera pastorella, ma tanto povera che non aveva alcun dono.
Così, un angelo che si trovava di passaggio, avvicinò la triste bambina e tolse un po’ di neve dalla strada. Immediatamente comparvero delle particolarissime rose che la bimba raccolse e donò al Bambino Gesù.
Per questa ragione, l’elleboro è una pianta di Natale molto ricercata e regalata, anche se non è molto conosciuta.

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Essendo esso un fiore invernale è considerato il fiore natalizio per eccellenza dagli inglesi, dai francesi e dai tedeschi.

Nel linguaggio dei fiori, l’elleboro rappresenta il fiore sacro a Dio, ma nel corso dei secoli, visto l’effetto che la pianta essiccata procurava sulle persone, ha assunto anche il significato di liberazione: liberazione dalle pene, liberazione da un dolore, da uno stato di angoscia e, dunque rinascita.
È buon segno regalarlo a Natale, a tutti coloro che si preparano per il nuovo anno, per ricominciare con rinnovata energia e spirito positivo.


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