Babbo Natale: le origini

La storia di Babbo Natale è un intrecciarsi di leggende, culture e tradizioni.
Ma quali sono le sue origini?
Chi è davvero Santa Claus?
E perché si chiama così?

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Il mito di babbo natale nasce dalla leggenda di un personaggio storico:
il vescovo Nicola,
un vescovo cristiano del IV secolo della città di Mira, un’antica città della Turchia.
In Italia, san Nicola di Mira è conosciuto dalla tradizione come san Nicola di Bari.
La sua salma fu trasportata a Bari da alcuni pescatori in una basilica appositamente costruita nel 1087.
È da Claus, diminutivo tedesco di
Nikolaus, che deriva il nome Santa Claus e le sue varianti:
San Nicolà,
Sinteklaas,
Samiklaus, Sinterclaus
Santa Clós Santakurōsu,
Sinterklaos ,Saint-Nikloi, Miklavž , Mikulás, Svatý Mikuláš, Święty Mikołaj,
Kleeschen, Zinniklos…

Perchè Babbo Natale porta dei doni su una slitta
o li cala dai camini?

Si dice che il vescovo Nicola, poi divenuto santo, avesse escogitato un modo per diffondere il cristianesimo nei luoghi più freddi, dove i bambini, non potevano andare in chiesa: si recava nelle case portando un dono a ogni bambino a cui raccontava la storia di Gesù.
I doni venivano trasportati dai parroci su una slitta trainata da cani.
Tante sono le leggende che lo legano in modo speciale ai bambini, tanto da divenirne il santo protettore:
secondo una di esse Nicola donò delle mele a tre bambini così poveri da non potersi comprare nemmeno un po’di cibo. Durante la notte però, i tre frutti si tramutarono in preziosissime mele d’oro che, una volta vendute, aiutarono la famiglia dei bambini a sopravvivere.
Ecco perché il 6 dicembre, in tante città italiane,si regalano mele mature e lucide (a volte anche decorate) ai bambini.
Secondo, un’altra leggenda,il vescovo avrebbe, addirittura, resuscitato
tre bambini!

Si narra, inoltre, che Nicola, regalasse cibo e denaro ai poveri, calandolo di nascosto attraverso i camini o le finestre delle loro case, è così che fece, quando, decise di donare tre sacchi d’oro alle tre figlie di un nobile decaduto perché potessero andare spose invece di prostituirsi.
Nel Medioevo si diffuse in Europa l’uso di commemorare questi episodi con lo scambio di doni nel giorno del santo (6 dicembre).
L’usanza è ancora in auge nei Paesi Bassi, in Germania, in Austria e in Italia (nei porti dell’Adriatico, a Trieste e nell’Alto Adige).
L’usanza di scambiare doni durante la festa di San Nicola è stata poi spostata al giorno di Natale.
Col passare del tempo San Nicola, perse l’aspetto del vescovo cattolico, ma mantenne il ruolo benefico, diventando Babbo Natale o, come viene chiamato in altri paesi del mondo:
Papá Noel,
Pai Natal,
Papai Noel ,
Baba Noel
Noel Baba…

Le leggende cambiano di luogo in luogo e diventa complicato costruire un’unica storia e anche un unico aspetto dello stesso personaggio.
Nei paesi del Nord Europa le tradizioni natalizie hanno origine dall’antica festa pagana di Yule, storicamente celebrata dai popoli germanici che un tempo occupavano l’Europa centrale e la Scandinavia.
Secondo il folklore nordico Babbo Natale sarebbe una sorta di Vecchio Gnomo.

In Germania per esempio,
Babbo Natale viene chiamato Weihnachtsmann, letteralmente: L’uomo di Natale: e si presenta proprio come un vecchietto con un abito lungo e con un cappuccio a punta.
Un altro nome popolare è Nonno Gelo: questo nome ha origine da una figura leggendaria della mitologia slava ed è comune nell’Europa sud-orientale, utilizzato da paesi come Croazia, Macedonia,Russia, Serbia e Bielorussia.
Il personaggio di Ded Moroz è accompagnato da sua nipote Sneguročka, in russo “Fanciulla delle Nevi”, che lo rende, l’unica versione di Babbo Natale, ad avere un’aiutante donna.

Secondo gli islandesi, invece esisterebbero addirittura tredici Babbo Natale! Infatti, secondo la loro tradizione, i doni sarebbero consegnati da tredici folletti chiamati ognuno con un nome diverso secondo la loro attività preferita.
Si dice, inoltre, che questi piccoli folletti siano, talvolta, dispettosi e, se il bambino non è stato buono, al posto di un dono riceve delle patate!
 
Nel nostro immaginario, Babbo Natale è un simpatico vecchietto dalla lunga barba vestito di bianco e rosso, ma perchè veste proprio così?
 

L’omone con la barba bianca, e il sacco pieno di regali,nacque nel 1822, quando Clement C. Moore scrisse una poesia in cui lo descriveva così!
Ma, quel signore barbuto e corpulento indossava… un mantello VERDE, ornato di pelliccia.

Anche Jenny Nyström, una pittrice svedese nel 1875, realizzò una serie di cartoline augurali in cui Santa Claus vestiva di verde!
Ma allora perchè, oggi veste di biancorosso?
Fu Thomas Nast il primo a rappresentare Santa Claus in una vignetta pubblicata da Harper’s Bazaar nel 1863 con abito e cappuccio (trasposizione della mitria vescovile) rossi.
In seguito poi,l’illustratore americano Haddon Sundblom, nel 1930, introdusse l’abito biancorosso che tutti conosciamo.
L’azienda committente di Sundblom era quella che produceva (e produce) una famossissima bevanda analcolica venduta in lattine che usò proprio Babbo Natale nei suoi spot pubblicitari
dal Natale del 1931, fino a quello del 1964.
Negli spot, che ottennero molto successo,il simpatico vecchietto vestiva con i colori tradizionali del logo della sua bevanda.
Questo nuovo Santa Claus ebbe successo, e, dagli anni Cinquanta conquistò anche l’Europa.

Natale è il tempo degli abbracci, dei sorrisi, della famiglia,
delle tradizioni, del buon cibo e dei regali.
Ma fra tutti quegli addobbi e le lucine colorate rischiamo di perder ne il vero senso.
Il Natale è donare amore.
Lo stesso amore con cui Maria e Giuseppe avvolsero il piccolo Gesù.
È l’amore quello scintillio che brilla in questa magica notte.
Se ricorderemo questo, forse potremo aprire di nuovo il nostro cuore come da bambini, e, sentire ancora il suono di quella slitta che pian piano si avvicina…!

Buon Natale d’amore, a Tutti 🥰😍😘❤❤❤

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