Tramontava il sole sul cielo di Nazareth, e Giuseppe era tutto intento a lavorare nella sua bottega. Seduto sugli scalini, un bimbo giocava con alcuni sassolini. Maria arrivò dallo sposo per informarlo che la cena era pronta. Ricordò, bisbigliandogli all’orecchio che l’indomani sarebbe stato il compleanno di Gesù; ne avevano passate di avventure prima di poter rientrare nella loro casa ma ora potevano finalmente festeggiare lì a Nazareth. Giuseppe sorrise alla moglie dicendo che avrebbe pensato a qualcosa, poi fece una carezza al figlio spingendolo a rientrare in casa. Durante la notte, l’uomo, che si sa era un grande sognatore, vide un angelo farsi incontro e mostrargli la scena vissuta tanto tempo prima nella stalla a Betlemme. Al suo risveglio non ricordava più il sogno, ma aveva un’idea per il regalo di Gesù. Si mise al lavoro: tagliò, piallò, colorò, fino a quando non ottenne ciò che aveva pensato. Soddisfatto involtò tutto dentro un pezzo di stoffa e chiese a Maria di mettere un fiocco. La sposa sorrise; il suo Giuseppe era un uomo dal cuore grande: poche parole, ma tanta presenza e attenzioni. Posò il regalo sul tavolo perché Gesù lo trovasse al momento del pasto. Quando il bambino arrivò, non credette ai suoi occhi: c’era un regalo solo per lui. Aprì di corsa e dentro la ruvida stoffa trovò una piccola capanna di legno e delle bellissime statuine. Una più bella dell’altra e tutte davvero particolari; rappresentavano, un uomo, una donna, un neonato e degli animali; poi c’era anche un angelo e una stella dalla lunga coda. Il bimbo era entusiasta di quanto ricevuto e Maria lo guardò intenerita giocarci per tutto il pomeriggio. La sera quando fu nuovamente sola con Giuseppe lo ringraziò per il regalo del figlio; l’uomo rispose semplicemente: “In verità è la storia del più bel dono che io abbia ricevuto!”.
Giuseppe portava nel cuore il grande mistero che avvolgeva Gesù e Maria sua sposa, e da uomo giusto si è sempre affidato alla volontà di Dio e l’ha messa in pratica.
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