La nascita della Commedia dell’Arte

Il compito di dare alla commedia una dignità letteraria spettò agli antichi Greci, già eredi di una celebre tradizione teatrale.
Fu soprattutto grazie ad Aristofane che questo genere acquisì il suo carattere pungente e canzonatorio.
Nel corso della storia le rappresentazioni teatrali seguirono la loro evoluzione fino a diventare eventi di élite destinati alle classi privilegiate.
Ma dalla seconda metà del Cinquecento le cose cambiarono; nacque in Italia un nuovo genere con il nome di Commedia dell’Arte che restò in auge fino a tutto il XVIII secolo.

 

Allora la commedia tornò, per così dire, alle sue origini divenendo una rappresentazione improvvisata che veniva resa avvincente dalla bravura degli attori.
Infatti, questi recitavano all’impronta sulla base di un “canovaccio”, cioè una breve trama usata come traccia.
I personaggi assunsero il volto di “maschere” dai caratteri ben precisi rappresentanti dei reali tipi umani sbeffeggiati per i loro vizi, considerati più divertenti delle virtù.

 

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La nuova natura della commedia servì soprattutto a riportarla fra il popolo e ad accentuare una delle sue peculiarità: essere lo specchio sorridente della vita.
Tale commedia viene improvvisata, arricchita con musica e danze, nelle piazze, nei mercati e tra la gente semplice.
Gli attori cominciano ad unirsi in gruppi girovaghi che, di villaggio in villaggio, mettono in scena il loro talento in cambio di… Continua a leggere»

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