I fatti fritti, noti anche come para frittus in lingua sarda, sono dolci tipici della tradizione isolana, preparati soprattutto durante il periodo di Carnevale. Questi soffici e profumati dolcetti hanno radici antiche, legate ai momenti di festa e convivialità che precedevano la Quaresima.
La loro preparazione rappresentava un’occasione per utilizzare ingredienti semplici ma preziosi, come farina, uova e strutto, trasformandoli in una delizia irresistibile. La ricetta autentica dei fatti fritti prevede un impasto morbido a base di farina, lievito, zucchero, burro o strutto, latte, uova e scorza di agrumi, spesso arricchito con un tocco di liquore come il filu ‘e ferru o il limoncello.
Dopo una lunga lievitazione, l’impasto viene modellato a mano per formare ciambelle che, una volta fritte in abbondante olio, vengono cosparse di zucchero semolato. Il risultato è un dolce soffice, aromatico e avvolgente, che conquista grandi e piccoli. Ogni famiglia sarda custodisce la propria versione dei fatti fritti, con piccole variazioni negli ingredienti e nei metodi di preparazione. Alcuni preferiscono utilizzare l’arancia al posto del limone, altri sostituiscono il latte con il succo d’arancia per un sapore più intenso.
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- DifficoltàFacile
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione10 Minuti
- Tempo di riposo4 Ore
- Tempo di cottura20 Minuti
- Metodo di cotturaFrittura
- CucinaItaliana
- StagionalitàTutte le stagioni
Ingredienti
Fatti fritti Sardi
Strumenti
Occorrente:
Passaggi
Fatti fritti Sardi
Versate la farina in una ciotola grande e molto capiente noi in Sardegna usiamo “sa Civedda” un grande contenitore in terracotta, sgusciate le uova e unitele alla farina,
scaldate e fate intiepidire in un pentolino il latte sciogliendo dentro il lievito di birra e il burro.
Versate ora il latte nella ciotola con la farina e il burro o lo strutto, lavorate benissimo il composto con le mani, aggiungete pian piano la vanillina, l’acquavite e la scorza dell’arancia e del limone e continuate a impastare fino a che il composto risulta bello morbido, elastico e ben incordato.
Mettete la ciotola lontana da correnti d’aria e freddo, copritela con della pellicola o un coperchio e avvolgetela con una coperta di lana, lasciate lievitare l’impasto per 2 ore circa.
Passate le 2 ore prendete di nuovo l’impasto, stendetelo con un mattarello e con una tazza o un coppa pasta fate le forme delle ciambelle, potete usare le mani per modellare un buco al centro oppure se avete difficoltà usate uno stampo apposito o uno stampo piccolo tondo per biscotti se lo avete.
Appena avete finito di fare le ciambelle mettetele in un vassoio fatele lievitare per un altra ora circa coperte da un telo pulito.
Potete anche fare lievitare l’impasto per 4 ore e fare le forme direttamente prima di friggerle, facendo delle palline con il composto, creando il buco con le dita e versandole direttamente nell’olio bollente come si fa per le zeppole sarde.
Prendete ora una padella alta e larga e versate abbondante olio per frittura, versate le ciambelle nell’olio bollente e fatele dorare bene su ambo i lati, giratele ogni tanto, scolatele e adagiatele su un vassoio ricoperto di carta assorbente!
Passatele ora nello zucchero semolato e servitele tiepide, sono buonissime anche fredde e il giorno dopo a me piacciono ancora di più.
CONSIGLI E VARIANTI:
Per ottenere dei fatti fritti impeccabili, è fondamentale prestare attenzione alla temperatura dell’olio: deve essere ben caldo (intorno ai 170-180°C) ma non troppo, per evitare che si brucino esternamente rimanendo crudi all’interno.
Inoltre, è importante rispettare i tempi di lievitazione, per garantire un impasto soffice e arioso. Infine, lo zucchero semolato va aggiunto subito dopo la frittura, quando i dolci sono ancora caldi, per farlo aderire perfettamente alla superficie.

Conservazione:
Se volete conservarli per 1-2 giorni, metteteli in un contenitore ermetico o copriteli con dellapellicola trasparente. Per ripristinare la morbidezza, potete scaldarli leggermente in forno a 120°C per pochi minuti.
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Dosi variate per porzioni