Fritto di paranza

Un bicchiere di fresco vino bianco e del buon pesce è davvero tutto ciò di cui ho bisogno! Cosa c’è di più buono di un buon fritto di paranza con del pesce fresco offerto dal nostro bel mare?  Quindi, recatevi presso il vostro pescivendolo di fiducia e scegliete i pesciolini che più vi piacciono tra quelli pescati dalla paranza!  Di solito io preferisco le triglie, i moscardini, gamberetti, totani e gli occhialoni (sono dei pesci simili alle alici). Altri pesci utilizzati per il fritto di paranza sono i merluzzetti, le sogliolette, le alici, le vope e più in generale, ogni tipo di pesce di piccolo taglio.

D’ estate diventa un appuntamento fisso per me che amo il pesce in tutte le sue varietà e cucinato in tutti i modi! E poi, come dice sempre la mia mamma, ogni tanto il fritto è concesso! A patto di essere un fritto asciutto! Quindi, allacciate il grembiule e preparatelo con me! 

fritto di paranza
Fritto di paranza

 

Ingredienti :

Pesci freschissimi di paranza,

Farina di grano duro q.b.,

Olio di semi di arachide per friggere,

Spicchi di limone.

 

fritto di paranza
Fritto di paranza

 

Per prima cosa dobbiamo pulire il pesce a meno che l’ abbia già fatto il vostro caro vecchio pescivendolo di fiducia. Se così non fosse, vediamo come fare.

 

Per quanto riguarda i totani, iniziamo a tirate via la pelle e per facilitare questa operazione, aiutatevi con un filo di acqua corrente. Praticate una piccola incisione sul corpo del totano tale da permettere di alzare un piccolo lembo di pelle, che ci consentirà poi di tirarla via con le mani. Ora private il totano degli occhi: è sufficiente infilzarli con la punta di un coltello e poi schiacciare con le dita per farli fuoriuscire. Tagliate anche i tentacoli e il dente. A questo punto, pulite l’interno del totano. Con il coltello eliminate la cartilagine interna ed estraete le interiora e, se presente, anche la sacca dell’inchiostro, ma fate attenzione, è molto delicata e rischia di rompersi. Sciacquate ora con cura il totano sotto un getto di acqua corrente, eliminando ogni eventuale rimanenza di viscere interne. Non ci resta altro che tagliarlo a striscioline o ad anelli. 

Per le triglie e gli altri pesciolini,  praticate una incisione sulla pancia e aiutandovi con il getto d’acqua corrente, eliminate le interiora e la testa. Quindi dopo averli sciacquati li asciugo con carta assorbente da cucina. 

Iniziate a scaldare l’olio di semi e nel frattempo, infarinate pochi pesci per volta. Inserite la punta di uno stuzzicadenti nell’ olio e se vedrete delle bollicine intorno, vorrà dire che è il momento giusto per tuffare i pesciolini. Quando saranno ben dorati, togliete i pesci con una schiumarola e adagiateli su carta assorbente per eliminare l’ olio in eccesso. Mangiate il fritto di paranza caldo, spruzzate sopra qualche goccia di limone e accompagnatelo con del buon vino bianco fresco.

Buon appetito!

 

fritto di paranza
Fritto di paranza

 

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5 Risposte a “Fritto di paranza”

  1. …invidia! (buona eh!)…io con il fritto sono un disastro….mi viene malissimo quello di pesce….i totani schizzano in tutta la cucina e mi ustionano la faccia…poi mi vengono sempre duri….e pensare che mi piace tanto e piace tanto anche a marito e figlio…. :(….tristezza….

    1. Ahahahah Lucia! Il segreto, a mio parere, sta nell’ asciugare bene i pesci con la carta assorbente, nell’ utilizzare olio di semi di arachide e poi di scegliere il pesce fresco… 🙂

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