LA ZUPPETTA

Oggi vi voglio parlare della Zuppetta, che per tradizione si prepara il giorno di Natale nel mio paese di origine, San Severo. Questo piatto molto buono e particolare, viene tramandato di generazione in generazione, e ognuno lo personalizza con qualche piccola variante a seconda del proprio gusto. Io infatti ci aggiungo anche il prosciutto e ho sostituito il grana con la mozzarella.Comunque in qualunque modo la si prepara, la Zuppetta ha sempre il suo perché! 😉

IINGREDIENTI (per una teglia da 6 porzioni)

PER IL BRODO

  • 1 coscia di tacchino
  • 1 carota
  • Mezza cipolla
  • 1 costa di sedano
  • 1 patata
  • 2 pomodorini
  • Sale
  • Olio

PER IL RIPIENO

  • Mezzo kg di pane pugliese tostato
  • 200 gr. di caciocavallo o galbanino
  • 100 gr. di prosciutto cotto
  • 2 mozzarelle fior di latte

Per prima cosa preparo il brodo di tacchino.In una pentola metto a bollire un litro e mezzo di acqua con la coscia di tacchino,pomodorini,patata, carota, cipolla e sedano tagliati a pezzi non troppo piccoli, sale e un filo d’olio.Io lo preparo con la pentola a pressione e lo lascio bollire mezz’ora a partire da quando inizia il fischio….Per chi usa la pentola normale invece bisogna calcolare un’ora.Dopo di chè si inizia a sistemare il pane tostato sul fondo della teglia e poi si ricopre con la mozzarella a dadini, il tacchino a pezzettini, il prosciutto cotto e il galbanino a fette.Seguendo di nuovo quest’ordine, si fa un secondo strato e per finire si bagna il tutto con circa 4 mestoli di brodo e si inforna alla massima temperatura per mezz’ora finché non risulta bella dorata in superficie e il brodo assorbito quasi completamente.

Ed eccola qua…..

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 È preferibile prepararla con un pò di anticipo e gustarla tiepida e rafferma! 😉

 

 

4 Risposte a “LA ZUPPETTA”

  1. Oddio! Mi sono trovata catapultata all’improvviso nella mia infanzia! Ho risentito il gusto, il profumo , il sapore di questo piatto antico, ma soprattutto l’amore della mitica Nonna Rosa che lo preparava anche quando eravamo malati. Sono passati cinquant’anni ed é ieri. Grazie.
    P. S. Sono di origine sanseverese, lontana, appunto da 50 anni e più, ma S. S é sempre nel mio cuore

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