Oggi parliamo di due erbe tra le piu’ utilizzate in cucina: timo e maggiorana.
Il timo e’ originario delle zone che si affacciano sul Mediterraneo; noto fin dall’epoca degli Egizi, questi lo usavano per le imbalsamazioni, i Romani oltre a riconoscergli delle capacita’ antidolorifiche gli riconoscevano proprieta’ antisettiche utili per la conservazione dei cibi.
Si racconta che nel Medio Evo le donne usassero intrecciare spighe di timo per i loro cavalieri, come buon augurio.
Il timo cresce in tutta Italia allo stato spontaneo, lo si puo’ trovare nei supermercati in rametti, sia essiccato che macinato.
Questa erba ha molteplici utilizzazioni in cucina: nelle minestre come sulle carni, sulle verdure, sulle carni bianche e sul pesce, in particolare sull’orata al forno e’ un’erba divina, c’e’ inoltre chi lo utilizza anche sulle uova.
E passiamo alla maggiorana, originaria dell’Africa Settentrionale simile al timo ma piu’ dolce e profumata, favorita dai climi piuttosto caldi. Le sue foglie fresche o secche possono essere usate per speziare qualsiasi alimento.
La maggiorana, veniva usata nell’antichita’ come calmante per stati d’ansia, paura ed insonnia; ottimo per il mal di testa mentre le sommita’ fiorite aiutano la digestione.
I Greci ritenevano la maggiorana un dono di Afrodite e quindi l’associavano all’idea di felicita’.
Da noi viene molto utilizzata nella cucina ligure dove viene chiamata ”erba persa”, perche’ si pensava fosse originaria della Persia.
Questa erba, è inoltre ideale per le pizze, sulle carni in umido, nei ripieni, nell’impasto delle polpette, legumi, funghi ma anche per aromatizzare aceto ed olio.