Pittule pugliesi della Vigilia con Baccalà e cavolfiore

Sciogliere il lievito con un po’ d’acqua, unire la farina e il sale e continuare a mescoare aggiungendo acqua tiepida quanto basta per ottenere una pastella molto fluida. Battere a lungo finché il composto si staccherà dal fondo del recipiente.

Coprire con un panno asciutto di cotone e sovrapporne uno di lana, quindi lasciar lievitare per un paio d’ore in luogo tiepido. Nel frattempo mondare il cavolfiore, dividerlo in cimette e lessarlo in acqua salata finché non sarà tenero. Scolarlo e condire con un filo d’olio e una macinata di pepe bianco.

Lessare il baccalà, scolarlo, lasciarlo intiepidire ed eliminare la pelle e le spine, quindi sfaldarlo con le mani per ottenere dei pezzettini. Condire con un filo d’olio, una spruzzata di aceto e una macinata di pepe. Dividere l’impasto delle pittule in tre ciotole. Lasciarne una in bianco e unire alle altre due il baccalà e il cavolfiore.

Scaldare l’olio alla temperatura di 180°C, prendere la pasta con la mano sinistra, stringere il pugno e far uscire attraverso il pollice e il medio una pallina di pasta. Con la mano destra bagnata afferrare la pasta e tuffarla nell’olio bollente. La pallina precipiterà sul fondo prima di risalire a galla gonfia e con i tipici ghirigori che caratterizzano le pittule. Scolare e asciugare su carta assorbente. Salare e servire subito.

Altre varianti interessanti delle pittule della Vigilia prevedono aggiunte di pezzettini di acciughe, olive nere, di cime di rapa lesse, di pomodori secchi o di piccoli “lampascioni”, le tipiche cipolle selvatiche amarognole.