Oggi però la sensibilità è differente, e molti preferiscono non mangiare ovini: quando parlo di capretto al forno percepisco molta disapprovazione.
A casa mia, nel massimo rispetto delle opinioni di tutti, comunque il capretto viene riservato alle occasioni importanti, fondamentalmente Natale o Pasqua. Ho la fortuna di avere un macellaio che mi ha sempre fornito carne di alta qualità.
Io compro il capretto già tagliato in pezzi, e di solito non devo farlo sgrassare prima. Anche se non le mangia nessuno lascio nella teglia la testa e le interiora, per dare sapore al fondo di cottura.
Lo metto in teglia con abbondanti aromi e cipolla, molto rosmarino, e il classico Ariosto.
Non metto le patate, e le cucino in una teglia a parte. Questo sia per controllare la cottura separatamente, sia per consentire a chi non mangia il capretto al forno di usufruire lo stesso del contorno.
La cottura dipende dal proprio forno; io uso la funzione ventilata a 180° per almeno un’ora.
Il capretto andrà servito caldo con il suo contorno di patate.