“Il nostro obiettivo” spiega il professor Annibale Volpe, past president della Sic “è quello di demolire i falsi miti legati al sanguinamento in fase di contraccezione ormonale”. Spiega: “Molte donne pensano ancora che più mestruazioni si hanno, più si è in buona salute. Il gentil sesso spesso ignora che a oggi il numero di gravidanze per ogni donna si è ridotto enormemente, ma che il loro corpo non si è ancora adattato al cambiamento: avere meno cicli significa solamente non incappare in alcuni disturbi di salute specifici, quali, per esempio, emicrania endometriosi.”
Inoltre, il Decalogo chiarisce anche la differenza tra il ciclo mestruale “naturale” e quello provocato dalla pillola: “Lo scopo delle mestruazioni è di creare un ambiente favorevole all’impianto dell’embrione. Di contro, la pillola mette a riposo completamente le ovaie e, grazie agli ormoni contenuta in essa, la mucosa uterina continua a crescere finché, alla sospensione mensile del contraccettivo, si sfalda”.
“Occorre aggiungere” sottolinea la dottoressa Franca Fruzzetti, della Clinica Ostetrica e Ginecologica Universitaria, del S. Chiara di Pisa “che circa il 60% delle donne italiane vorrebbe o non avere affatto il ciclo oppure averlo a intervalli più distanziati: ottenere questo risultato attraverso la pillola non solo è possibile, attraverso un’assunzione in continuo, ma è anche indicato”. Il perché è semplice: “Anzitutto il ciclo provoca importanti modificazioni a livello dell’endometrio e, da qui, flussi molto abbondanti che possono causare anemia, stanchezza, irritabilità e, in casi estremi, endometriosi, tumori dell’ovaio e l’acuirsi di molte malattie”.