Sognando lo spazio

20 luglio 1969: tre astronauti americani, sulla navicella spaziale Apollo 11, atterrarono sulla Luna, fu “un gigantesco balzo per l’umanità”. (leggi QUI)

20 luglio 2021: 4 civili a bordo della capsula di Blue Origin  superano
la linea di Kármán,diventando di fatto i primi turisti spaziali di un volo suborbitale,
scrivendo,una nuova pagina nella storia dell’esplorazione spaziale.

Di sicuro la decisione di Jeff Bezos di lanciare il suo razzo New Shepard (dal nome del primo astronauta americano
Alan Bartlett Shepard, Jr. che, sessant’anni fa, sfidò lo spazio affrontando il primo di una lunga serie di voli suborbitali,23 giorni dopo il russo Gagarin, che fu di fatto il primo cosmonauta in assoluto) con a bordo i primi 4 turisti tra cui lui stesso, il suo fondatore (patron anche di Amazon e del Washington Post) non dev’essere stata casuale!

 


Anzi!
Probabilmente il prossimo, ambizioso obiettivo di Bezos sarà proprio ritornare sulla Luna

“per restarci”

a bordo del suo lander il Blue Moon, un “ascensore
lunare”.
Ma per ora questa è ancora teoria, parliamo dei fatti:
oggi attorno alle 15:00, (ora italiana) dalla rampa di lancio di Blue Origin, da Van Horn (nel deserto del Texas) il razzo New Shepard (un lanciatore suborbitale con decollo e atterraggio verticali e un motore che brucia idrogeno ed ossigeno liquido per generare la spinta)
ha preso il volo. A bordo della sua capsula  (completamente automatizzata, e quindi priva di piloti) 4 civili:
insieme al fondatore della società privata Blue Origin,Jeff Bezos, suo fratello Mark,
la mitica 82enne Wally Funk e il turista più giovane mai lanciato in orbita, il 18nne Oliver Daemen figlio di un ricco olandese, il quale sembra abbia pagato circa 27 milioni di dollari per avere quel posto che in realtà era stato assegnato a un’altra persona per 28 milioni di dollari, ma che all’ultimo ha disdetto per “precedenti impegni”.

 

La prima parte del volo suborbitale
(un volo che ha traiettoria inferiore a quella necessaria per entrare in orbita terrestre) è durata una decina di minuti,poi
la capsula
si è separata  dal razzo (ch’è ritornato a Terra su una piattaforma a circa 3 chilometri di distanza dal sito di lancio, per poter essere riutilizzato in altri voli) superando la linea di Kármán, (la quota fatidica
di 100 km, che per convenzione il fisico ungherese Theodore von Kármán determinò come il confine tra atmosfera e Spazio) a una  velocità massima di 3.595 km/h.
e ha proseguito il volo parabolico. A questo punto gli “astronauti” hanno sperimentato per poco meno di 2 minuti una condizione di microgravità, (in realtà la gravità non era proprio pari a zero)  potendo fluttuare mentre osservavano in prima linea dai loro finestrini (i più grandi mai costruiti per una navicella!)
la favolosa ed esclusiva vista mozzafiato che avevano davanti!
Raggiunto l’apice della parabola, a circa 103-105 chilometri di quota dal suolo (e 107 km dal livello medio del mare) la navicella ha inizieto a “cadere” verso il pianeta, mentre i quattro turisti  ritornavano ad ancorarsi ai loro seggiolini.Grazie a  tre paracadute (che hanno portato quasi a velocità zero la navicella durante la caduta) la capsula è infine atterrata adagiandosi dolcemente sul suolo del deserto, riportandoli a terra.

Un sogno lungo sessant’anni

Ma chi è Wally Funk, la donna 82enne a bordo della navicella della Blue Origin?
Wally Funk è la pilota militare che fece parte del “Mercury 13”, il gruppo di donne selezionate per essere sottoposte ai medesimi test dei primi astronauti americani.Nel 1961

Wally aveva superato brillantemente i test psicofisici insieme ad altre 12 aviatrici. Le donne avrebbero dovuto continuare poi i test in un centro della NASA

“Alla fine mi hanno detto che avevo fatto meglio dei colleghi maschi”,

 

racconta
Wally

” Ma non bastò, e la missione fu cancellata.”

Purtroppo  i pregiudizi hanno sopraffatto la voglia di primeggiare (la prima donna americana volerà sulla Shuttle, infatti, solo nel 1983) a causa di ciò la NASA, perse quindi l’occasione di lanciare per prima, una donna nello spazio e la corsa allo spazio anche questa volta fu vinta clamorosamente dalla storica avversaria, la Russia, che lanciò per prima in orbita la cosmonauta sovietica Valentina Teleskova.(Leggi QUI)
Wally aveva 22 anni all’epoca dei test e, vistasi rifiutata, non si è lasciata scoraggiare. Ha cocciutamente fatto domanda quando la NASA apriva le selezioni per nuovi astronauti senza mai ottenere niente. L’ultima volta le dissero che non era idonea perché non aveva la laurea in ingegneria, “dimenticandosi” che diversi degli astronauti storici non erano laureati.
Ma Wally non ha mollato ed ha continuato la sua carriera come pilota fino a essere la prima donna a ricoprire la posizione di ispettore della General Aviation Administration e la prima donna a fare parte del National Transportation Safety Board.
Il desiderio di andare nello spazio negli anni non l’ha mai lasciata.
Una decina di anni fa aveva acquistato un biglietto per un volo suborbitale con Virgin Galactic quando si pensava che il turismo spaziale fosse dietro l’angolo.
Poi il programma ha avuto problemi e ritardi e, alla fine, Richard Branson ha fatto il suo volo inaugurale solo una decina di giorni prima del concorrente Jeff Bezos.
Oggi, finalmente
dopo sessant’anni di attesa
Wally ha visto il suo sogno realizzarsi!

“Voglio andarci di nuovo, e velocemente”,

 

ha commentato poco dopo l’atterraggio.

Non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni!

 

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