L’angelo smarrito

Nella notte di Natale di tanti anni fa, mentre gli angeli che avevano accolto Gesù a Betlem tornavano in cielo, uno di loro, allontanatosi giunse in un villaggio deserto. Una sola finestra era illuminata. Là vide una coppia di anziani e una giovane donna indaffarati attorno a un tavolo, sul quale erano disposti molti pezzetti di legno. Il fuoco ardeva nel camino. Quando si accorsero dello straniero, il vecchio lo invitò a entrare. Egli si sedette vicino alla fiamma e, quando la donna gli chiese perché non fosse partito per la guerra come i suoi due figli, l’angelo si giustificò dicendo di provenire da un altro paese. L’uomo disse: – Allora non sai neanche che sono fuggiti tutti da questo paese. Sono rimasto solo io, che ho le radici come quel pruno lì fuori. E tu perché sei qui? – Mi sono smarrito. – Hai fame? – No, mi basta il tepore del camino. Continuate il vostro lavoro. I tre si accorsero che l’ospite era interessato alla loro attività. – Stiamo preparando un giocattolo per la nostra nipotina – spiegò la donna anziana. – Non meravigliarti. – aggiunse la giovane – Anche se c’è la guerra, domani è Natale ugualmente ed è giusto che la mia bambina abbia il suo dono. La donna anziana continuò: – Stiamo costruendo una piccola casa. Lei ne ha chiesta una a Gesù Bambino, forse perché ne ha viste tante restare vuote. Poiché suo padre e suo zio sono lontani e non possono andare a comprarne una, abbiamo deciso di realizzarla noi, lavorando mentre lei dorme. L’angelo ammirò quel piccolo capolavoro: delle scale separavano la cucina e il tinello dalle camere da letto; sotto il tetto c’era una colombaia; c’erano anche i vestiti negli armadi, mancava soltanto un lettino. – Il balcone lo ha chiesto lei – aggiunse la mamma commossa –, per poter vedere da lontano i nostri cari quando torneranno. Ma il nonno era dispiaciuto di non essere riuscito a porre un albero fiorito davanti alla porta come il loro pruno, che però era spoglio. A un tratto, sentirono un gridolino della piccola e accorsero nella sua stanza. Tornando trovarono la cucina vuota: lo straniero era scomparso ma, aprendo la porta, non videro impronte sulla neve fresca. Il nero tronco del pruno, però, brillava di fiori appena sbocciati! Essi allora si fecero il segno della croce e il loro cuore fu colmo di gioia.

G.Fanciulli

 

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