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La zeppola gigante!

Quasi trenta litri di latte, 300 uova 25 kg di crema ed un diametro di oltre un metro!
Questi gli ingredienti della superzeppola da record
che ha un peso di circa 84 chili!
E’stata realizzata a Napoli dal Gran Caffè Gambrinus, storico bar  della Città.
L’iniziativa ha riscosso un gran successo.
Il taglio è avvenuto davanti agli sguardi incuriositi dei passanti e dei turisti seduti ai tavolini del bar e, pare che il primo assaggio accompagnato dall’immancabile tazzina di caffè, se lo sia aggiudicato una turista giapponese.

La Zeppola di San Giuseppe è famosa per la sua bontà,tanto che questa delizia è stata iscritta nell’albo dei prodotti tradizionali.
C’è chi la preferisce fritta e chi al forno.

 

La zeppola di San Giuseppe non è una zeppola come le altre. E’ forse la più conosciuta ma anche l’ultima arrivata. Prima c’erano altri tre tipi di zeppole: la classica “zeppola”, uno dei dolci più antichi che si conoscono, la zeppola “graffa” e la “zeppola pastacrisiuta”.
La zeppola classica: come detto è la più antica, a forma di ciambella, si fa con semplicità, impastando della farina passata al setaccio con acqua e sale. Dall’impasto, liscio e morbido, si ricavano delle ciambelle, che vengono fritte nell’olio caldo (ma non bollente), quindi asciugate e spolverate con zucchero e/o cannella. Prima dell’avvento dello zucchero, al suo posto si usava il miele: prima dell’olio di oliva c’era lo strutto.
La Graffa: identica nella forma alla zeppola classica: a forma di ciambella ricoperta di zucchero e cannella. Si differenzia per il tipo di impasto che prevede anche le patate per una maggiore morbidezza. Deve il suo nome al Krapfen, dolce austriaco di forma tonda ma non a ciambella e diversamente dalla Graffa, ripieno di crema. Il nome del Krapfen deriva da Veronica Krapf, fornaia austriaca che l’ha inventato.
La zeppola di San Giuseppe è più recente e di tutt’altra pasta: quella degli choux (a Napoli “sciù”), detti anche bignè, che però vengono cotti al forno.
Per motivi dietetici, oggi anche la zeppola di San Giuseppe viene offerta nella variante “al forno”,ecco la ricetta:
Zeppole di San Giuseppe light
ed ecco altre varianti della ricetta classica: Zeppolone di San Giuseppe con crema alla vaniglia e fragole

Zeppole di san Giuseppe al caffè

Zeppole al cioccolato

SFINCE DI SAN GIUSEPPE
Altri dolci di San Giuseppe:
Bignè di san Giuseppe fatti in casa

Raviole bolognesi, per San Giuseppe

La vera zeppola però rimane quella fritta.
Nel settecento, il 19 marzo i friggitori, in omaggio a S.Giuseppe, loro santo patrono oltre che dei falegnami, allestivano dei banchetti davanti alle loro botteghe, per friggere e servire le zeppole direttamente in strada, in tempo reale.
Nell’imminenza del Santo, la zeppola di S.Giuseppe la si trova ovunque. Ma è ormai facile trovarla quasi tutto l’anno, specialmente nel formato “mignon”.
Col tempo allo zucchero e alla cannella si è sostituita la crema pasticcera e l’amarena come guarnizione.
La zeppola pastacrisciuta è una zeppola salata. Omonima ma diversa anche nella forma dalle altre zeppole. E’ come una pallina di pochi cm. Si ottiene prendendo un pizzico di “pasta lievitata cioè cresciuta” gettato nell’olio bollente. Ancora oggi questo tipo di zeppola si acquista nelle tante friggitorie napoletane insieme ai panzarotti (crocchè piccoli e senza ripieno) e si mangia in piedi ancora bollente.

 

La nascita della  zeppola di San Giuseppe è avvolta tra due leggende di tradizioni diverse. Secondo la prima la zeppola, sarebbe nata durante la fuga in Egitto della Sacra Famiglia. Stando alla leggenda, San Giuseppe, per mantenere Mariae Gesù, dovette affiancare al mestiere di falegname quello di friggitore e venditore ambulante di frittelle. La seconda leggenda invece, conduce a Roma,  alle feste organizzate in onore delle divinità Bacco Sileno, durante le quali si bevevano fiumi di vino e ambrosia,  e si mangiavano profumatissime frittelle di frumento, cotte nello strutto bollente.
Leggenda o no una cosa è certa: la Zeppola è una vera delizia!

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