La storia e i piccoli segreti delle bibite più famose

Perché la Pepsi Cola si chiama così? È vero che la Fanta è stata inventata a Napoli? Che c’entra la Redbull col Jet Lag? Anche le bibite hanno una storia.

LA STORIA DELLE BIBITE GASATE. La produzione industriale delle prime bibite gasate si deve all’inglese Joseph Priestly. Fu lui, nel 1767, a mettere a punto un sistema per aggiungere anidride carbonica all’acqua. All’inizio la bevanda era usata come rimedio medico ma, a partire dal 1820, si cominciò ad aromatizzarla con zenzero, cola, chinino, limone o chinotto.
Il ginger Ale (allo zenzero, ginger in inglese) apparve nel 1851, la DrPepper (la prima fabbrica di bibite negli Usa) nel 1885, la Coca-Cola nel 1886, la Pepsi nel 1898, la 7-Up nel 1929, il Chinotto San Pellegrino nel 1932.

PEPSI.La Pepsi-Cola fu inventata nel 1893 da un farmacista del North Carolina di nome Caleb Davis Bradham, da cui il primo nome “Drink di Brad”. L’idea era quella di fare concorrenza alla Coca-Cola, nata pochi anni prima. Il nome Pepsi arriverà solo 5 anni dopo (nel 98), quando tra gli ingredienti compare la pepsina, che secondo Bradham serviva a scongiurare una cattiva digestione. Tra i suoi record, quello di essere stata la prima bibita a sperimentare il bottiglione di plastica da 2 litri e lo sbarco nel 1972 nei negozi russi, primo tra i drink occidentali a essere distribuito nel mondo sovietico, dopo che Nixon (non ancora presidente) nel 1959, l’aveva fatta assaggiare a Nikita Krushev. Pare che al leader russo fosse piaciuta molto.

REDBULL. Prima di fondare la Redbull, Dietrich Mateschitz, era solito viaggiare in tutto il mondo per lavoro. In uno dei suoi viaggi in Thailandia, gli proposero una bevanda tonica sciropposa per curare il jet lag. L’effetto lo lasciò sbalordito: Mateschitz lasciò il suo lavoro e si mise in società con Chaleo Yoovidhya, che possedeva un’azienda che produceva bibite a base di Taurina in Thailandia, per produrre quella che malevolmente e falsamente viene definita “Cocaina liquida”. Il nome Red Bull lo inventò lui, ma lo slogan “…ti mette le ali” pare glielo abbia regalato un amico.

FANTA. La sua storia è legata a doppio filo a quella della Seconda Guerra mondiale. Alla fine degli anni ’30 la Coca-Cola godeva di grande successo in Germania. Ma con la guerra gli impianti tedeschi della Coca-Cola cominciarono ad avere difficoltà a ottenere tutti gli ingredienti necessari per la produzione della bibita. Un dirigente particolarmente solerte, Max Keith ebbe l’idea di continuare a produrre una bibita gassata con quello che c’era a disposizione cioè siero di latte e mele. Keith chiese ai venditori di esercitare la loro fantasia per trovare un nome alla nuova bibita: e dal brainstorming venne fuori… Fanta. La nuova bibita era servita. Quando la casa madre lo scoprì, alla fine della guerra, ne sospese la produzione.
Poi una bibita di nome Fanta rivide la luce nel 1955 a Napoli, nella versione con arance, prodotta dalla SNIBEG. La Coca Cola trovò l’idea irresistibile e nel 1960 se la comprò.

ARANCIATA SAN PELLEGRINO. A differenza di altre famose bibite nate per caso, l’Aranciata San Pellegrino ha una tradizione nobile: è figlia dell’acqua minerale delle terme di San Pellegrino, in provincia di Bergamo. Pare che l’idea dell’aranciata venne al padrone della San Pellegrino, il Cavalier Ezio Granelli, durante la Fiera Campionaria di Milano del 1932, quando decise di offrire agli ospiti la sua acqua minerale allungata con succo di arance italiane.

7UP. Negli anni ’80 andava fortissimo, poi è sparita dalla nostra vista (almeno in Italia). Ma in realtà la 7Up non era un fenomeno del decennio reaganiano: originariamente chiamata Bib-label lithiated lemon-lime arrivò sul mercato appena due settimane prima del crollo della borsa del 1929. Il proprietario della bevanda, Charles L. Grigg, cambiò il nome di 7-up poco dopo la sua uscita, secondo una credenza in onore ai 7 ingredienti del drink. Un’altra teoria, forse più fantasiosa, fa risalire il nome all’ingrediente speciale originale della 7-up, cioè il litio, un sale adoperato come farmaco che stabilizza l’umore nel disturbo bipolare, che ha una massa atomica vicina a 7 (6,9 u, per la precisione) e che faceva parte degli ingredienti. Fino a quando nel 1948 la FDA americana ne vietò l’uso nei soft drink.

COCA COLA. Fu la calda serata dell’8 maggio 1886 a spingere il farmacista John Stith Pemberton nella sua casa di Atlanta (USA) a creare la ricetta della Coca-Cola: uno sciroppo a base di estratti vegetali e noci di cola (semi di un albero africano) che doveva servire a curare il mal di testa. Ma qualche tempo dopo Pemberton si accorse che allungandola con la soda, la sua medicina diventava una bevanda dissetante. Nacque così la bibita più famosa del mondo la cui formula segreta è ancora oggi custodita con cura in una cassetta di sicurezza di una banca di Atlanta.

BIRRA PERONI. L’Italia non era ancora unita quando Francesco Peroni nel 1846 aprì il suo birrificio a Vigevano (PV). Circa 20 anni dopo, nel 1864, il figlio Giovanni aprì la fabbrica a Roma, dove la Peroni avrà diversi stabilimenti, compreso uno nei pressi del Colosseo (con annesso pub).

 

 

Fonte: Focus.it

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