La storia dell’albero di Natale

Era la vigilia di Natale dell’anno 1611. La duchessa di Brieg, una nobildonna tedesca, nota per la sua inventiva, si aggirava per le sale del suo castello. Tutto era pronto per la Notte Santa: i trofei di sempreverdi da appendere alle pareti, le candele da accendere a mezzanotte, il gran ceppo da mettere nel camino. Eppure la duchessa non era contenta. C’era un angolo che le sembrava spoglio. Allora, avvolse le spalle in uno scialle ed uscì nel parco; era sicura che la natura generosa le avrebbe offerto qualcosa. E così fu! Vide un piccolo abete e subito pensò che in quell’angolo vuoto sarebbe stato benissimo, così vivo e verde. Chiamò un giardiniere, gli ordinò di  mettere la pianta in un grosso vaso pieno di terra. Poco dopo, l’abete spargeva il suo buon profumo nel gran salone delle feste. La duchessa era molto soddisfatta, anche se non sapeva di aver inventato il primo albero di Natale.
Nei paesi cattolici, l’abete addobbato apparve nei primi anni del 1800: a Vienna, la principessa Von Nassau-Weilburg  lo scoprì nel 1816; in Francia fu introdotto dalla duchessa di Orléans, nel 1840. In Italia, la regina Margherita fu la prima ad addobbare un albero di Natale, nella seconda metà dell’Ottocento e la moda si diffuse in tutto il Paese. Dai primi del Novecento, l’albero di Natale ha avuto grande diffusione e lo troviamo colorato e luminoso in ogni casa, dove si festeggia il Santo Natale, a creare magia e incanto. Secondo l’interpretazione cattolica, l’uso di addobbare l’albero indica la celebrazione del legno della Croce. Oggi, infatti, la tradizione dell’albero di Natale è universalmente accettata anche nel mondo cattolico. Fu Papa Giovanni Paolo II a confermare la tradizione, facendolo innalzare, accanto al Presepe, proprio in Piazza San Pietro.

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