La società “liquida” che ti liquida

È passato esattamente un anno, un anno dall’inizio di questa “nuova normalità”.

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Un anno… e cos’è cambiato?
Il virus?
Ci sono nuove varianti ancora più pericolose.
Gli ospedali?
Ancora pieni di malati.
La vita?
Ancora distanze, mascherine, paura, incertezza, restrizioni.
I vaccini?
Si ci sono, ma basteranno?
Proteggeranno dalle varie varianti?
E per quanto tempo?
Ah si! Ecco!
“E’ cambiato il governo!
E’ un governo di alto profilo, il governo dei migliori”.
Un governo di tecnici e politici…
Beh…Non è ch’è proprio cambiato…
“Alcuni sono sempre gli stessi…
Altri sono facce nuove..
Ma, sì insomma, questo è un governo che ha il miglior leader  credibile le cui scelte politiche sono garanzia di  fiducia, l’unica soluzione giusta
che riporterà finalmente tutto alla normalità come si sperava dall’inizio della pandemia.”
Anche se…
“non sarà come riaccendere la luce e tutto torna come prima”…
Certo…ci vorrà tempo…Rigore..Sacrifici…
Ma… probabilmente…forse le cose non torneranno più le stesse…
Ma tranquilli signori, il “cattivo”, se n’è andato!  Adesso ci sono i “migliori” e potremo finalmente dormire sogni “sereni” in questa Italia dove tutto cambia per restare sempre uguale e che mai tornerà come prima.
Quindi cos’è cambiato?
A me sembra sia cambiato tutto!
Sì…
Il bello è che siamo così dentro questo incubo che sembra non terminare mai che non ce ne siamo nemmeno accorti…
Siamo troppo spaventati, troppo chiusi nel nostro egoismo, troppo stanchi di queste restrizioni…
Troppo storditi da questo shock che ci è crollato d’improvviso  addosso un anno fa e che ha cambiato radicalmente la nostra società, le interazioni con gli altri, la vita di tutti i giorni, portandoci a una nuova visione del mondo.
Ma questo virus non doveva farci diventare persone migliori?
Sì, come quelle persone che proprio un anno fa cantavano dai balconi e che urlavano “ce la faremo!”
La pandemia doveva essere un modo per riscoprire l’essenzialità giusto?
Forse ora le priorità sono semplicemente cambiate?
Purtroppo del resto, ci si abitua a tutto no?
Si sa, il tempo è la miglior medicina per ogni male.
E poi che importa tanto “prima o poi il buio dovrà per forza finire e arriverà finalmente la luce”.
Ma siamo davvero sicuri che finora c’è stato solo e sempre buio?
Forse eravamo noi che non ci siamo nemmeno premurati di alzare un pò lo sguardo troppo preoccupati di perderci quei 3 secondi di  “storia” del tale influencer su  quel tale social sennò ci saremmo accorti che sì, quel piccolo spiraglio di luce c’era.
Ma no, dopotutto “Ci rendiamo conto di quello che abbiamo solo quando lo perdiamo” no?
Ma sì, è risaputo, bisogna adattarsi, è il principio di  questa società “liquida” che corre, si trasforma in modo camaleontico,oggi per sfuggire ad un virus sconosciuto che la vorrebbe tenere sotto scacco, domani per un’altra  ragione ma il disegno che si sta delineando è ben chiaro da tempo ormai.

 

 


La pandemia ha solo aggravato tutto ciò che non andava già da prima.
Questa è una società che punta ai migliori, alla perfezione,
una
società sempre più dinamica e sempre meno riflessiva, dove tutto ha una scadenza tutto è volatile niente dura.
Una società che coltiva animi competitivi, e i devianti esempi comportamentali che vengono propagandati non fanno che aumentare la convinzione (errata) che per “arrivare” per “essere vincenti” bisogna “essere social” avere tanti follower, migliaia di like alle foto, milioni di visualizzazioni ai video. È essenziale indossare abiti firmati, essere “in perfetta forma”,avere l’auto più bella e performante, la casa più smart e lussuosa, il/la partner  più bello/a e ricco/a. Litigare e urlare per imporsi sugli altri  affossare il tuo avversario,   oscurare chi ti sta intorno per brillare di più.
Essere “tutti uguali”, tutti numeri zero.
Solo così si diventerà “i migliori”
Sì, “Migliori” fuori  peggiori dentro.
Questa società trasforma le emozioni in numeri, l’arte  in fredda tecnica, la creatività in mera estetica.
E’ tutto artefatto, tutto finto, persino la felicità è simulata.
È una società in cui sono i titoli che contano perchè senza titoli “tu non conti niente”.
“Ma dai è risaputo! Sono queste le esigenze di mercato:
se non fai i numeri giusti ,non funzioni e non fai i soldi!”
E allora la società “liquida”, se “non vai bene”, ti liquida.
E mentre gli uomini puntano alla fredda perfezione delle macchine, vivendo la quotidianità  intrappolati in schemi ripetitivi che di umano hanno ben poco,
perennemente connessi
ma non fra di loro,
vicini solo fisicamente ma emotivamente lontani,soli in mezzo a un mare di umanità,le intelligenze artificiali diventano sempre più empatiche, sempre più umane.
Curioso no?
Ecco che quindi, chi è diverso e non si comporta come “deve” viene deriso, ridicolizzato,  messo in un angolo, isolato e allontanato perchè di troppo disturbo.

 

 

 

…”Stiamo distanti oggi, per abbracciarci con più calore domani”…

 

 

 

diceva Qualcuno un anno fa, all’inizio di tutto questo.

“Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia”

 

 

diceva, mentre chiedeva a tutti noi di fare dei sacrifici,
per tutelare la salute dei più fragili.

“Ma no! Che storia è? E’ assurdo pensare di dover fare dei sacrifici!
Ma quali sacrifici?
Ma non scherziamo!
Ormai sono fuori moda!
E poi perché aspettare domani?
Domani è troppo tempo!
No!
Siamo nella nuova era!
Oggi si “vive rock”.
La felicità oggi si compra!
Ho fame? Faccio il mio ordine su quel sito e tra dieci minuti mi arriva la cena a casa senza pensieri!
Il mio PC non funziona?
Ne compro uno nuovo su quell’altro sito che fa degli sconti davvero convenienti!
E poi?
E poi ho troppa fretta! Devo pubblicare un mio nuovo video con il mio nuovo smartphone che ho comprato ieri quello che fa i video in 8k!
E controllare quanti like e visualizzazioni raggiungo!
Al giorno d’oggi se qualcosa non funziona come dovrebbe o si rompe si sostituisce. Semplice!
E, questo  principio si applica a tutto.

 

 

 

…”Tutti insieme ce la faremo”…

 

 

 

diceva Qualcuno.
Già, quel Qualcuno che oggi è stato sostituito, cacciato via, perchè “non funzionava come avrebbe dovuto”. Punito in malo modo neanche fosse il criminale peggiore del mondo.
Qual’è stata la sua colpa?
Facile! Essere una Persona  seria, pulita
di grande correttezza
una Persona   dal cuore grande, rispettosa  dell’altro, una Persona VERA che  ha lavorato instancabilmente senza risparmiarsi per servire il popolo d’Italia che ha amato e lo ha amato profondamente.
La stessa Persona che un anno fa si è trovata in una situazione molto difficile: dover guidare un governo in piena crisi pandemica,  un evemto spaventoso  mai accaduto prima, una vera e propria guerra contro un nemico insidioso ed invisibile, il peggiore e,lo ha affrontato  senza tirarsi indietro al meglio delle sue possibilità, dimostrando calma, equilibrio,pacatezza e  grande empatia.
Ha dovuto trovare  risposte, a domande mai fatte prima, soluzioni a problemi mai affrontati.
La stessa Persona che, quando la situazione è precipitata nel baratro  ha scelto di preservare la vita di tutti noi piuttosto che l’economia.
Quella Persona che ha tenuto per mano tutti noi italiani che sconvolti e terrorizzati cercavamo un senso, una fine a questo incubo.
Ma quindi perché è stato cacciato via?
“ma semplice: ha gestito male la pandemia, ci ha rinchiusi tutti in casa, ha chiuso le scuole, i bar, i ristoranti, i parrucchieri!
I teatri, i cinema, i musei.
…Ha ridotto la nostra vita al gioco dell’oca…
…Gli ospedali sono un disastro!
…Si è comportato da dittatore limitando le nostre libertà”…
Non importa che tutto il mondo sia nelle stesse nostre condizioni , che ci sia in giro un virus letale, una pandemia che ha cambiato il corso della storia, non importa quanto lustro Lui abbia restituito all’Italia, che abbia reso più mite il volto dell’austera unione europea lottando per ottenere i tanti risultati che gli sono stati riconosciuti anche dal nuovo premier.
La verità è che purtroppo ci si ricorda sempre delle cose negative perchè “le buone notizie creano pochi ascolti e vendono poco”.
Per fortuna però in questo mondo che corre c’è ancora chi trova il tempo di fermarsi e ascoltare.

La politica questa sconosciuta

Fino a poco tempo fa
seguivo con poco interesse la politica e non perchè sia una “indifferente”, ma perché la politica ha assunto ormai da tantissimo tempo un ruolo del tutto opposto a ciò per cui era nata ossia il  perseguimento del bene comune, sia dei governanti, che dei governati non, come invece accade oggi, l’esercizio del potere sugli uomini e il perseguimento del solo business personale.
Poi nel giugno 2018 qualcosa è cambiato: è arrivato Qualcuno, una Persona del tutto diversa dai soliti politici, (infatti non era un politico!)  troppo gentile, educato,riservato, troppo “umano” 🤔.
Trovavo interessanti molte sue idee, mi incuriosiva quel modo di fare che aveva di vedere sempre il possibile a dispetto di chi ci fa credere che “é tutto già deciso e non si può cambiare rassegnati!”, quel suo ostinarsi a voler lottare  per qualcosa in cui si crede nonostante questo sia un mondo in cui se lotti ti si dice “ma chi te lo fa fare?”
Così ho iniziato a seguirlo ma sempre con moderato entusiasmo e sana diffidenza. Ero scettica, mi chiedevo per quanto tempo sarebbe realmente rimasto fedele a ciò che era e diceva.
In politica si sa, si fa presto a cambiare idea lo vediamo anche di recente.
Volevo capire  dov’era “il trucco”, ormai questo mondo ci ha addestrati ad essere sospettosi quando c’è  Qualcuno che sembra onesto.
Ci siamo abituati al degradante panorama generale, perciò le novità positive ci sembrano sempre troppo belle per essere vere.
In passato, poi, c’era stato un altro soggetto che mi aveva inizialmente entusiasmata,credevo che avrebbe davvero cambiato le cose,ma poi, strada facendo si è dimostrato peggiore degli altri perchè  purtroppo si sa, il denaro regna incontrastato in questo mondo ed ha il potere di cambiare la gente e comprare le coscienze.
Aspettavo quindi di capire se anche questa Persona fosse solo un bel miraggio. Purtroppo per Lui (e per tutti noi), il test di prova più importante e difficile ahimè è arrivato: la pandemia.
E a mio avviso per essere “un leader per caso” come in molti, giornalisti hanno sostenuto, se l’è cavata abbastanza bene!
Tutti vorrebbero fare i leader ma il ruolo del leader è tutt’altro che semplice.
Non è facile guidare senza costringere,  proteggere senza opprimere.
Ho notato in questi anni una accesa e mirata azione di massa dei media nel metterLo particolarmente in cattiva luce, nel buttargli fango addosso, si percepiva chiaramente che erano critiche classiste che nascevano dal pregiudizio.
La parola si sa, è l’arma più potente che esiste, per ridicolizzare e screditare, perchè innesta idee nelle “masse” e una volta che un’idea si fa strada nella mente  è difficile  liberarsene e vi si diventa vittima.
Ma a volte, una parola, un’idea, è anche capace di illuminare gli animi di speranza e di accendere il cambiamento e, io ci spero davvero, che presto tutto cambi ancora e, che, il MIGLIORE ritorni di nuovo a sedere su quella poltrona, in quel palazzo, che torni a rappresentare di nuovo gli italiani onesti, il popolo che “non conta” gli ultimi.
Che torni a tenere di nuovo alta la bandiera dell’Italia.
Voglio dire GRAZIE a quest’UOMO, a questo PROFESSORE, che ci ha mostrato l’Umanità del Politico, dimostrando che non tutti i politici sono disonesti, egocentrici e  menefreghisti.
Che ci ha insegnato come la politica dovrebbe essere, perchè non è questione di essere di destra, di centro o di sinistra ma di voler davvero agire per il bene di tutti, non solo di pochi eletti.
Un leader non può solo essere un freddo e distaccato
sovrano che guarda dall’alto i suoi sudditi, un super- direttore d’azienda che guarda da lontano i suoi sottoposti,  occupandosi solo di riportare le cose nella giusta direzione  facendo quadrare i bilanci.
Grazie per aver “servito il paese con dedizione e passione, con impegno e sagacia”.
Grazie, per aver riacceso in me la speranza del cambiamento e l’interesse per la vera Politica.
Grazie Giuseppe Conte.

Il potere logora?

E’ facile criticare sempre e comunque chi sta al potere,
sarebbe interessante invece capire cosa faremmo se avessimo noi un pò di potere tra le mani.
La risposta è tutt’altro che facile.
Probabilmente, purtroppo, finiremmo per comportarci esattamente come chi critichiamo?
Credo, infatti, che se  avessimo un po’ di potere  dovremmo essere capaci in primis di saperlo gestire.
Sicuramente le nostre intenzioni sarebbero di usarlo per rendere questo mondo un posto più giusto ma il fatto di volerlo così tanto non significa che poi ci riusciremmo anzi potremmo diventare proprio ciò che non avremmo mai voluto essere.
Perché?Perchè potremmo incontrare sulla nostra strada chi non la pensa come noi, di sicuro inizialmente proveremmo a dialogarci, a mediare, ma purtroppo non sempre il nostro interlocutore condivide il nostro punto di vista non importa quante buone ragioni gli doniamo.
Perciò, ad un certo punto, inevitabilmente saremmo costretti a “usare il  potere” per far rispettare le nostre idee il che non ci renderebbe poi tanto nobili.
La violenza di sicuro non è mai la soluzione anche se purtroppo in questo mondo, ci saranno sempre dei “buoni motivi” per tenerla in piedi.
Qual’è allora la soluzione per non diventare peggiori di chi detiene il potere?  Rinunciare al potere.
Ma qualcuno dovrà pure governare giusto?
Quindi?
Il percorso di chi sta al potere è un inevitabile percorso degradante, una strada chiusa.
O forse no?
Forse sta finalmente avvenendo una svolta positiva in questa discarica di scorie ch’è ormai la politica?
Dopotutto l’universo non è fatto di sole costanti ma anche di infinite variabili quindi a volte esistono possibilità anche nell’impossibile…
Chissà…
Staremo a vedere.

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