La NASA ha realizzato alcune immagini per illustrare la scoperta di 7 esopianeti nell’orbita di TRAPPIST-1. Ci aiutano a capire l’importanza della scoperta e ci aiutano a immaginare come potrebbero essere questi pianeti molto simili alla Terra.
La scoperta degli esopianeti di Trappist-1 a domande e risposte
LA SCOPERTA DEI 7 ESOPIANETI DI TRAPPIST-1 A 40 anni luce da noi si trova la nana rossa TRAPPIST-1. Grazie alla collaborazione di vari telescopi terrestri e spaziali si è conclusa l’esplorazione del suo sistema solare e sono stati scoperti ben 7 esopianeti rocciosi, simili alla Terra, e almeno tre di essi potrebbero avere un’atmosfera e acqua liquida in superficie. Condizioni indispensabili per sostenere lo sviluppo della vita. Le tracce d’acqua e ghiaccio nell’illustrazione indicano quali pianeti hanno maggiori probabilità di avere acqua allo stato liquido o solido sulla loro superficie.
SOLE ARANCIONE. TRAPPIST-1 e i sette pianeti che le orbitano intorno, in un’elaborazione grafica. Ci troviamo di fronte a un sistema planetario incredibile, non solo perché abbiamo trovato così tanti pianeti insieme, ma soprattutto perché sono sorprendentemente simili per dimensioni alla Terra.
I 7 NANI. I sette pianeti che orbitano intorno a TRAPPIST-1, messi in fila a seconda della loro distanza (non in scala) dalla stella. Sotto al loro nome, l’indice di similarità terrestre (per saperne di più): serve a valutare l’abitabilità di un pianeta in base a parametri come raggio, densità, temperatura e velocità di fuga (ossia la velocità minima necessaria ad allontanarsi dalla superficie) del pianeta in questione.
PIANETI VISIVBILI A OCCHIO NUDO.In primo piano uno dei sette esopianeti in orbita intorno alla stella TRAPPIST-1, vista in lontananza con gli altri pianeti, in un’elaborazione grafica.
DOVE SI TROVA TRAPPIST-1. A 40 anni luce dalla Terra, in direzione della costellazione dell’Acquario.
È FATTO COSÌ? Una rappresentazione artistica di uno dei pianetri di TRAPPIST-1.
Il sistema multiplo di pianeti terrestri transitanti individuato attorno a Trappist-1 è straordinario sotto diversi aspetti. Innanzi tutto è il primo sistema con pianeti di tipo terrestre nella fascia di abitabilità (quell’intervallo di distanze da una stella entro il quale un pianeta di tipo roccioso con un’atmosfera può potenzialmente avere acqua allo stato liquido sulla superficie) per i quali sia stato possibile determinare, sia pure in modo preliminare, la densità, e quindi la composizione interna, scoprendo che sono probabilmente rocciosi come la nostra Terra.
FOTO SEGNALETICHE. I dati relativi ai 7 pianeti, chiamati rispettivamente Trappist-1 b, c, d, e, f, g, h (dal più vicino al più lontano). Hanno dimensioni simili a quelle del nostro pianeta: le dimensioni, la possibile composizione e le orbite sono state desunte dalle variazioni di luminosità della stella causate dal passaggio dei suoi pianeti tra noi e la stella stessa: eventi che in astronomia sono noti come transiti
VIAGGI SPAZIALI. State già pensando alle prossime vacanze? Perché non provare un esopianeta? È solo fantascienza, ma questo poster di TRAPPIST-1e in stile “tour operator dello spazio” è bellissimo.
STELLE E PIANETI A CONFRONTO. Il confronto tra il Sole (e il nostro Sistema Solare), TRAPPIST-1, che è una nana rossa (e il suo sistema) e Giove.
Osservabile nella costellazione dell’Acquario, TRAPPIST-1 è una stella di classe spettrale M8 D (catalogo Simbad), è molto “piccola” (poco più grande di Giove) e di massa stimata nell’8% di quella del Sole.
ORBITE VICINE. Tutti e sette i pianeti, infatti, orbitano a una distanza inferiore di quella tra il Sole e Mercurio (circa 58 milioni di chilometri) e, proprio a causa della bassa energia della stella, tutti potrebbero ricevere una quantità di energia analoga a quella che irradia sui pianeti interni del Sistema Solare (Mercurio, Venere, Terra e – a seconda dei criteri utilizzati – Marte).
SCOPERTA IN DUE FASI Da tempo gli astronomi ipotizzavano che stelle con dimensioni affini a quella di TRAPPIST-1 (che per tipologia è la più diffusa nell’Universo, probabilmente tra il 70 e l’80%) possono avere attorno molti pianeti rocciosi di dimensioni simili alla Terra. TRAPPIST-1 è la prima a essere stata sottoposta a osservazioni così prolungate e approfondite, tali da permettere la scoperta di “b”, “c” e “d” già nel 2015 e infine gli altri quattro nel 2017.
SISTEMI A CONFRONTO Il Sistema Solare interno messo a confronto con quello di TRAPPIST-1 e con il sistema delle lune di Giove (che al momento è allo studio di Juno)
LE SCOPERTE DI SPITZER Le osservazioni, iniziate nel settembre del 2015, sono state effettuate utilizzando un insieme di strumenti: il telescopio TRAPPIST-South (ESO) da cui il sistema ha preso il nome, il Very Large Telescope (ESO), il telescopio spaziale Spitzer (Nasa, in orbita a 568 km) e altri telescopi attorno al mondo. Quest’ultimo ha raccolto – come si vede nell’immagine – i dati relativi alla diminuzione della luce della stella al passaggio dei pianeti. Le osservazioni, durate 21 giorni hanno permesso di identificare i 7 pianeti.
ORBITE CIRCOLARI. Il sistema solare di TRAPPIST-1 immaginato dall’alto: si notano i 7 pianeti con orbita circolare, intorno a una stella nana rossa (non in scala). La zona verde corrisponde alla fascia di abitabilità, entro la quale è possibile la presenza di acqua liquida.
A CONFRONTO. Il sistema solare di TRAPPIST-1 a confronto con quello di Giove e le sue lune. Le due famiglie di corpi celesti si somigliano, per distanze rispettivamente dalla stella e dall’astro e per le dimensioni.
Giove, il gigante del Sistema Solare
RISPETTO AL SOLE. Le dimensioni della nana rossa ultra-fredda TRAPPIST-1 rispetto al Sole. Finora le ricerche di possibili esopianeti si erano concentrate intorno ad astri simili al nostro per taglia e brillantezza. Solo recentemente si è riacceso l’interesse per stelle nane rosse fredde di classe M.
Fonte: focus.it
Leggi anche:
- Il Grande Fratello… della Terra!
- Un altro pianeta terra?
- La cometa con due code
- Una danza tra le stelle
- Il Triangolo estivo