La nascita della Commedia dell’Arte

Il compito di dare alla commedia una dignità letteraria spettò agli antichi Greci, già eredi di una celebre tradizione teatrale.
Fu soprattutto grazie ad Aristofane che questo genere acquisì il suo carattere pungente e canzonatorio.
Nel corso della storia le rappresentazioni teatrali seguirono la loro evoluzione fino a diventare eventi di élite destinati alle classi privilegiate.
Ma dalla seconda metà del Cinquecento le cose cambiarono; nacque in Italia un nuovo genere con il nome di Commedia dell’Arte che restò in auge fino a tutto il XVIII secolo. Allora la commedia tornò, per così dire, alle sue origini divenendo una rappresentazione improvvisata che veniva resa avvincente dalla bravura degli attori.
Infatti, questi recitavano all’impronta sulla base di un “canovaccio”, cioè una breve trama usata come traccia.
I personaggi assunsero il volto di “maschere” dai caratteri ben precisi rappresentanti dei reali tipi umani sbeffeggiati per i loro vizi, considerati più divertenti delle virtù.

 

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La nuova natura della commedia servì soprattutto a riportarla fra il popolo e ad accentuare una delle sue peculiarità: essere lo specchio sorridente della vita.
Tale commedia viene improvvisata, arricchita con musica e danze, nelle piazze, nei mercati e tra la gente semplice.
Gli attori cominciano ad unirsi in gruppi girovaghi che, di villaggio in villaggio, mettono in scena il loro talento in cambio di uova, verdura e, nei casi fortunati, qualche gallina da brodo! I costumi dai colori accesi e vivaci contraddistinguono i personaggi che rappresentano i caratteri della società.

 

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Troviamo, infatti, Arlecchino, il servo astuto; Pantalone, il vecchio avaro; Balanzone, il finto acculturato; Capitan Fracassa, il militare; Colombina, la servetta furba e così via…
Nonostante l’origine delle maschere sia fortemente regionale, queste divengono celebri in tutta Italia grazie alle compagnie itineranti.

 

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Nel corso dei continui spostamenti la commedia si arricchisce di personalità e colore.
I dialetti si mischiano e le storie si intrecciano diventando sempre più avvincenti.
Ma la celebrità di questo genere teatrale varca anche i confini del Paese giungendo non solo in Francia, Spagna e Inghilterra, ma perfino in Polonia e in Russia.
Il teatro di oggi, così come internazionalmente inteso, nasce anche sulla scia della Commedia dell’Arte.

 

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Nell’arco di vari secoli, tantissimi bambini a Carnevale hanno indossato i panni dei suddetti Arlecchino, Pantalone, Capitan Fracassa, Colombina… figure simpatiche e amiche che hanno dato tanto alla tradizione del nostro Paese e che negli ultimi tempi sono state sostituite dagli eroi moderni, quelli che si vedono sugli schermi televisivi e al cinema. Ma anche le maschere, con tutti i loro difetti, sono un po’ degli eroi perché si affannano e lottano tra mille difficoltà per far trionfare un allegro e collettivo “lieto fine”.

 

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