La #giornatamondialedelselfie

Il terrmine è stato inserito nell’Oxford English Dictionary ed è stato definito parola dell’anno. Nel maggio 2018 è stato bandito dal festival di Cannes.
Di cosa parlo?
Ma del “selfie” ovviamente di cui oggi si celebra la giornata mondiale.

 

 

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È stata la Bbc a ideare l’evento, l’hashtag è #giornatamondialedelselfie.
La mania dell’autoscatto ha contagiato chiunque, ovunque: dal Papa ai reali, tutti hanno ceduto.
I selfie: c’è chi li ama e chi li detesta, ma ormai fanno parte della nostra generazione.

 

Selfie: le origini

La mania del selfur affonda le sue radici nella storia della pittura: Il fiammingo Jan van Eyck immortala per primo il rapporto tra pittore e specchio, ritraendo se stesso riflesso su un piccolo specchio appeso alla parete.

Selfie #dituttodipiù

C’è un universo dietro l’autoscatto: si va dal “pelfie”, (il selfie in compagnia del proprio “pet”, animale domestico) al “belfie”, (dedicato al proprio lato B) dal “relfie” (dall’inglese Relationship, un selfie con il proprio partner) al “welfie” (work out, scattato in palestra) fino al “telfie” (toilette un selfie scattato in bagno che piace tanto alle star…)
Nel 2017 la Galleria Saatchi di Londra ha inaugurato la sua prima mostra sulla storia del selfie: un percorso che, dai maestri del Rinascimento agli autoritratti di Frida Kahlo, ripercorre la storia dell’autorappresentazione artistica.
Ma l’italia non è da meno!
Avete sentito parlare di #SELFATI?
Dal 1 giugno all” 11 novembre 2018 le sale del Castello di Gallipoli, in provincia di Lecce,(Puglia) ospitano #Selfati, la prima mostra italiana dedicata interamente al selfie, inteso come fenomeno sociologico ma anche come manifestazione artistica, immagine che domina la nostra contemporaneità. Un percorso innovativo tra arte, storia e tecnologia per conoscere tutti i segreti del moderno “autoscatto”, ormai consueto e abituale, le cui radici, però, rimandano alle incisioni rupestri del neolitico e ai fasti dell’antico Egitto passando per i grandi protagonisti dell’arte moderna e contemporanea.

Selfie: da usare con cautela!

Il bisogno ossessivo di postare selfie può ahimè degenerare in un vero e proprio disturbo mentale: la “selfite”. Lo ha rilevato uno studio della Nottingham Trent University e della Thiagarajar School of Management in India pubblicato a dicembre 2017. Ci sono tre categorie patologiche: quella cronica, quella acuta e quella borderline. Purtroppo la voglia di apparire o di fotografarsi a tutti i costi in determinato luoghi ha fatto anche delle vittime. C’è chi si è piazzato sui binari, chi si è sporto da precipizi. E tutto per una manciata di like…

 

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