La giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo,

#AccaddeOggi

Oggi è la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità  nel 2007 e celebrata in tutto il mondo il 2 aprile.
Il disturbo noto come autismo fu identificato dallo psichiatra Leo Kanner. In un articolo del 1943 descrisse i casi di una decina di bambini che secondo lui presentavano caratteristiche comuni.
Il primo di loro, Donald, sembrava per esempio completamente disinteressato al mondo e alle persone che lo circondavano, non giocava con gli altri bambini, non rispondeva al suo nome se veniva chiamato, aveva una mania per gli oggetti ruotanti, e scoppiava in bizze incontrollabili se la sua routine quotidiana veniva in qualche modo alterata. Gli altri piccoli pazienti che erano giunti all’attenzione di Kanner avevano comportamenti simili.
Kanner fu il primo a parlare di una sindrome specifica prendendo in prestito il termine “autismo” da un altro psichiatra, Eugene Bleuler, che l’aveva usato per descrivere il ripiegamento su se stessi degli adulti affetti da schizofrenia.
A più di sessant’anni da quella definizione ci sono ancora molte incertezze sulla classificazione del disturbo, e soprattutto sulle sue cause perché si presenta con diverse sfumature e gravità e molto rimane da scoprire.
La sindrome di Asperger, per esempio,  ad oggi viene considerata solo una forma lieve di autismo senza compromissione del linguaggio e senza ritardo mentale.
I sintomi dell’autismo compaiono di solito prima dei tre anni, riguardano inizialmente difficoltà di linguaggio e di comunicazione, e un’apparente difficoltà di contatto emotivo, sia con i genitori sia con i coetanei, ma le sfumature e i quadri di presentazione possono essere come detto assai diversi, il che ne rende spesso anche assai difficoltosa la diagnosi.
Negli anni scorsi alcune indagini effettuate nei paesi anglofoni hanno evidenziato un forte aumento del numero di casi nella popolazione.
Probabilmente tale aumento dei casi, riflette l’aumento delle diagnosi, dovuto a una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione sul disturbo.
Oggi si stima che in Italia una prevalenza attendibile del disturbo sia di circa quattro su mille bambini, con il disturbo che colpisce, per ragioni ignote, i maschi 3 o 4 volte più che le femmine.

 

Vero o falso?

Da anni continuano a circolare le voci (nonostante le ripetute smentite da parte della comunità scientifica)
che a causare l’autismo possano essere alcune vaccinazioni di età pediatrica, voci alimentate da una gran confusione.
Sul banco degli accusati oltre al vaccino contro il morbillo, è finito anche il tiomersale, un eccipiente a base di mercurio che veniva usato fino al 1992 nei vaccini per garantirne la sterilità e la conservazione e.

 

 

Ma quali sono quindi le cause dell’autismo?
E quali le terapie?
Sulle cause del disturbo ad oggi c’è ancora molta incertezza. Si ritiene che ci sia una componente genetica, e i dati più recenti suggeriscono con sempre più forza la possibilità di un danno organico che si verifica nelle fasi di sviluppo del sistema nervoso. Uno studio ha per esempio osservato alcune anomalie nel cervello di alcuni bambini (in particolare nell’architettura di alcune aree della corteccia) affetti da autismo, che farebbero propendere sempre di più verso l’idea che si verifichino dei problemi durante lo sviluppo fetale.
Le terapie considerate più utili sono quelle di tipo comportamentale per migliorare la socialità dei bambini, e lo sviluppo della loro autonomia nella vita quotidiana, specialmente se vengono intraprese precocemente. Per altri tipi di intervento si ritiene non ci siano ancora le prove che funzionino. Nel 2011, l’Istituto superiore di sanità ha emesso delle linee guida sui trattamenti che hanno dimostrato una qualche efficacia, di cui si aspetta un aggiornamento.
Nella ricerca, grande attenzione si sta concentrando in questi ultimi anni sul ruolo dell’ossitocina, il cosiddetto “ormone dell’amore”, implicato nella modulazione di vari aspetti del comportamento sociale, per esempio nel comportamento materno e nello stabilirsi del legame tra madre e bambino, e se ne fa un gran parlare come possibile trattamento dei disturbi autistici.
In sperimentazione ci sono alcuni spray nasali a base di ossitocina per migliorare le abilità sociali dei bambini e degli adulti affetti dal disturbo.

Come gestire i bambini affetti da autismo, e soprattutto quali siano i percorsi migliori per avviarli a una vita il più possibile autonoma? Questo rimane purtroppo uno dei problemi su cui si interrogano la maggior parte delle famiglie dei pazienti, riuniti in numerose associazioni. Non sono rare le notizie di bambini isolati perché problematici e difficili da gestire, e la filosofia dell’inclusione di questi bambini nella scuola incontra non poche difficoltà, per non parlare della loro vita da adulti, quando il sostegno delle famiglie può venire a mancare.

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