Il burattino è un fantoccio manovrato dal basso che compare a mezzo busto dall’apertura praticata in un casotto di legno, in cui sono nascosti al pubblico i burattinai. Il teatro dei burattini è uno spettacolo popolare di origine antichissima, e i fantocci avevano un significato magico e simbolico. Aveva carattere girovago, così il burattinaio trasportava su un carretto casotto e burattini, da una piazza all’altra. Esso si sviluppò in Francia e in Italia ed ebbe particolare fortuna nel secolo XVI, quando attinse le maschere e le storie dalla Commedia dell’Arte. L’antico mestiere del burattinaio era fatto di tanti mestieri. Esso richiedeva sapienza, gestualità, recitazione, manualità, inventiva, ecc… Il burattinaio doveva, infatti, realizzare il prodotto del suo lavoro interamente da sé: inventare storie, cucire i costumi dei burattini, costruire il casotto secondo la propria corporatura, dipingere le scenografie sulle storie inventate.
Così era falegname, scrittore, musicista, disegnatore, sarto. E doveva saper recitare ed esprimersi con più tipologie di voci, trovandosi a interpretare diversi ruoli della storia. Il rapporto del burattinaio con il pubblico era basato su un contatto diretto e sincero con la gente del luogo. Egli aveva una conoscenza vera e attenta dei problemi e dei personaggi del territorio e, spesso, questi comparivano nelle rappresentazioni. Quando in paese c’era lo spettacolo dei burattini, il pubblico era sempre numeroso. Era l’intrattenimento più amato dal popolo, grazie alla libertà e immediatezza di espressione, con spettatori di ogni ceto e di ogni età, che rispondevano e intervenivano con proprie battute e anche suggerimenti.
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