Tonico alla vitamina C

Se anche voi avete l’abitudine di usare il tonico, ma non volete spendere troppi soldini, volete un prodotto efficace, che non abbia conservanti, e avete la pazienza di farvi spesso da soli questo cosmetico, ecco un suggerimento su come lo faccio io in poche mosse.

La formuletta proviene dal solito forum, L’angolo di Lola e lì si parte dalla famigerata pasticca di C€bion o equivalente generico, come facevo qui.

Ora invece preferisco utilizzare l’acido L-ascorbico vero e proprio (lo riporto anche nella discussione di Lola, qui).

Vi ricordo che parliamo di acidi, quindi occorre fare molta attenzione e documentarsi prima di imbarcarsi in avventure poco piacevoli (peeling chimico, irritazioni, ecc.).

Io uso questo tonico in inverno, una sola volta al giorno, dopo la detersione serale del viso, su pelle non irritata.
Non mi ha mai dato problemi e mi sembra che l’incarnato migliori nei periodi in cui lo uso.
Se dovessi però avere qualche problemino, potrei utilizzarlo a giorni alterni!
Se al contrario si ha la pelle di “elefante” e si vuole aumentare la concentrazione di ascorbico, farlo con molta cautela e per gradi, ma sempre documentandosi!

L’importante per realizzare questo tonico alla vitamina C è avere una bilancia che pesi i centesimi di grammo (0,01) o almeno i decimi di grammo (0,10).

Ingredienti (per uno spruzzino da circa 22 grammi):
Acqua Lauretana (residuo fisso 14 mg/l)  22 grammi
Acido L-Ascorbico 0,10 grammi


Procedimento
Nella serata in cui decido di iniziare ad utilizzare questo tonico, lavo lo spruzzino e lo sterilizzo con qualche spruzzatina di acqua ossigenata, faccio agire qualche minuto e poi risciacquo.

Verso i miei 22 grammi di acqua Lauretana (o ancora meglio, acqua depurata di farmacia; non uso acqua demineralizzata del super, può essere contaminata microbiologicamente e gli stessi produttori scrivono sulle etichette di non utilizzare per la cosmesi!).

Con una micropalettina di plastica peso i miei 0,10 grammi di acido l-ascorbico e li verso nello spruzzino (la vitamina C disciolta in acqua deve stare più lontana possibile da metalli).

Agito la bottiglia, faccio sciogliere bene, spruzzo sul viso deterso, e infine metto il tonico in frigo.
Lascio agire e dopo circa 15 minuti applico una crema idratante.

Potrò utilizzare il tonico per 48 ore al massimo, prima che possa ossidarsi ed eventualmente ingiallirsi, quindi quando lo preparo, mi limito a metterlo per 3 sere consecutive, o se voglio un’azione più lieve, lo metto, alternandolo, la prima e la terza sera.

Dalla quarta sera potrò proseguire il trattamento preparandolo ex novo.

Il mio preparato ha pH 3-3,5.

IMPORTANTE:
VA CONSERVATO IN FRIGORIFERO
LA VITAMINA C SI OSSIDA PRESTO, E SULLA NOSTRA PELLE FA MALISSIMO METTERE PRODOTTI OSSIDATI, QUINDI NON UTILIZZARE IL PRODOTTO PIU’ A LUNGO DI QUANTO SUGGERITO: AVREMMO L’EFFETTO CONTRARIO DI QUELLO CHE VORREMMO!!

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P.S. 08.VI.2018
Con lo stesso procedimento ho preparato un tonico all‘estratto secco di rosa canina, titolato al 70% in vitamina C (acquistato da Farmacia Vernile).
Anche questa forma di vitamina C è instabile e la preparazione del prodotto va ripetuta ogni 3 giorni.

Vista la diversa concentrazione di Vit. C le dosi sono leggermente diverse, come spiegato sotto (per adesso la mia pelle è contentissima e in futuro potrei provare ad aumentare gradualmente l’estratto secco di qualche decimo di grammo):

Acqua Lauretana (o acqua depurata della farmacia), 20 g
E.s. Rosa Canina tit. Vit.C 70%, 0,13 g
pH 4,5

Ho fatto il calcolo che con i 25 grammi di estratto secco che ho comprato avrò tonico alla vitamina C per oltre un anno e mezzo!

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Per chi, sensibile ai problemi ambientali, non vuole/può autoprodurre, ma vuol continuare ad acquistare cosmetici o prodotti vari per la casa e la persona, un piccolo consiglio è quello di consultare il famigerato INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients).
Qui sotto due siti dei quali mi avvalgo per la consultazione:

– ewg.org/skindeep/
– biodizionario.it

Quindi, attenzione ai numeri e ai colori degli scores (equivalenti di un semaforo dal verde, al giallo, al rosso, dove naturalmente il verde è il migliore) e all’ordine di inserimento delle varie sostanze nel prodotto (più sostanze con inci verde troverete ai primi posti, meglio sarà; come per gli alimenti, gli ingredienti scritti per primi sono contenuti in dosi maggiori!).

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