Rosti vegetariani

Una ricetta molto light di verdure che volendo si potrebbe arricchire aggiungendo un po’ di farina nell’impasto (e cuocere in forno come per la scarpaccia di zucchine) o addirittura amalgamare come polpette con pangrattato o farina, parmigiano, ecc.

Questa volta ho preferito dar credito all’autrice e lasciare la ricetta originale!
Qualche verdurina leggera non può che farci bene in famiglia.

Ingredienti per 14 rosti.

2 zucchine
2 cipollotti (ho usato cipolle: piacciono molto lo stesso in famiglia)
2 patate grandine
2 carote
3 pizzichi di sale fino
1 pizzico di peperoncino (lo preferisco al pepe)
2 albumi
poco olio per arrostire

Procedimento

Tagliuzzare molto finemente o addirittura grattugiare le verdure. Ho voluto strafare e ho preparato le mie due versioni.

 

La prima versione, tagliuzzata alla “meno peggio”, con pelapatate e coltello.
La seconda versione, con le verdure più sminuzzate (forse una via di mezzo sarebbe la cosa migliore).

Per evitare che i rosti si disfino troppo in cottura (analogamente alla scarpaccia di zucchine), se si ha tempo si potrebbero condire le verdure con sale e peperoncino, dopo averle tagliuzzate, e farle scolare per almeno 3 ore dentro uno scolapasta, per far perdere il grosso dell’acqua (senza però gettarla via).

Ho poggiato il coppapasta direttamente nella padella di cottura unta di olio, e all’interno ho messo il mucchietto delle verdure.
Poi ho pigiato con il dorso di un cucchiaio e aggiunto un po’ di albume sopra ad ogni rosto.
Se le verdure si fossero asciugate troppo, mescolare un po’ dell’acqua residua insieme agli albumi e versare questo mix sopra ad ogni rosto, altrimenti solo albume.

Per non rovinarli in cottura, capovolgerli con l’aiuto di una spatola.

In alto, la prima versione: nella paellera gigantona antiaderente ce ne sono andati 7.
In basso, la seconda versione: nella padella di ceramica ne ho cotti altri 7.
Li ho fatti cuocere 10-12 minuti buoni..

Hanno un sapore delicato, e qualcuno ha detto che somigliavano vagamente agli involtini primavera.

 

La prima versione, più rustica.
La seconda versione, con verdure tagliate più finemente.

Insomma, con qualche accorgimento, è un contorno da replicare.

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