Gel di aloe

Questa volta, vorrei scrivere a proposito della mia esperienza con la preparazione di questo gel, un tuttofare a detta di molti, ma anche una “bolla” di marketing per altri…

 Nella foto, avanti l’aloe vera (utilizzata questa volta per il mio gel), e dietro l’aloe arborescens (ritenuta perfino più preziosa dell’aloe vera).

– dopo una decina di giorni che volutamente la mia aloe vera non era stata innaffiata, di sera, al crepuscolo (ho letto che la pianta va lavorata velocemente: l’aria e la luce la ossiderebbero in fretta), ho prelevato due foglie, incidendole alla base della pianta;

– entrata in casa – dove ho lavorato con una luce fioca e lontana dalla postazione dove stavo lavorando – ho velocemente lavato le foglie e le ho asciugate;

– le ho messe poggiate come vedrete nel video, a 45° per un po’, per perdere l’eventuale liquido giallo (l’alloina, dannosa a quanto dice qualcuno). La mia aloe non mi sembra che ne avesse, o forse non l’ho saputa togliere, comunque.. procediamo..

– mi ero preparata un po’ di attrezzatura intorno: tagliere di plastica, coltelli taglienti, piatti puliti, tovaglioli di scottex, canovacci, formine per il ghiaccio di silicone con fondo flessibile; frullatore (io il bimby, ma anche un minipimer va bene);

– per procedere a “sfilettare” le foglie ho trovato diversi suggerimenti in rete. In tutti i video, chi ci mostra il proprio metodo, lavora alla luce del sole…. naturalmente credo che lo facciano per mostrarci meglio come fare, ma io preferisco agire come ho detto sopra.

Ho scelto questo video su youtube che, pur essendo in inglese, ci mostra in maniera inequivocabile come tagliare le foglie per ricavare il magico gel (e secondo me, questo è un buon metodo);

– una volta frullata nel bimby tutta la polpa ricavata, l’ho versata direttamente nelle formine per il ghiaccio..


.. ed ecco i miei ghiacciolini il giorno dopo, quando li ho trasferiti in una bustina

Sorry per non aver potuto fare foto del procedimento.. ma, vista l’oscurità nella quale lavoravo, non si vedeva un (you)tubo!

Utilizzi:

  • per i miei spignatti cosmetici
  • per bere il gel, a detta di molti ottimo per le sue proprietà
  • ma soprattutto come doposole (ho provato sulla mia pelle che una foglia passata sulla schiena dopo essere stati al sole tutta la mattinata, aiuta a lenire le bruciature e a non “spellarsi”).

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Per chi, sensibile ai problemi ambientali, non vuole/può autoprodurre, ma vuol continuare ad acquistare cosmetici o prodotti vari per la casa e la persona, un piccolo consiglio è quello di consultare il famigerato INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients).
Qui sotto due siti dei quali mi avvalgo per la consultazione:

– ewg.org/skindeep/
– biodizionario.it

Quindi, attenzione ai numeri e ai colori degli scores (equivalenti di un semaforo dal verde, al giallo, al rosso, dove naturalmente il verde è il migliore) e all’ordine di inserimento delle varie sostanze nel prodotto (più sostanze con inci verde troverete ai primi posti, meglio sarà; come per gli alimenti, gli ingredienti scritti per primi sono contenuti in dosi maggiori!).

Fonte 25.VIII.2013

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