Pesca sostenibile: è possibile oppure no? Anche noi nel nostro piccolo possiamo contribuire alla salvaguardia del mare.
Si parla spesso del fatto che mangiare pesce non sia sostenibile ma questo non è vero, la pesca sostenibile è possibile.
O meglio le abitudini dei consumatori non sono molto sostenibili perché ancora pochi conoscono i prodotti con bollino blu, e favoriscono chi pesca rispettando la stagionalità, i tempi di riposo nei quali i pesci si devono riprodurre che vengono chiamati “fermo pesca” (quest’anno va dal 27 marzo al 31 maggio per alcune regioni come l’Emilia Romagna, per altre si attende ancora di conoscere la data) e le modalità di pesca dannose per l’habitat marino.
Cos’è la pesca sostenibile?
- Rispettare gli habitat, lasciare in mare abbastanza pesci perché la popolazione marina possa riprodursi e possa proseguire nel tempo.
- La pesca deve avere pochissimo impatto nell’ecosistema consentendo a flora e fauna marina di prosperare.
- Pescare in maniera responsabile! Rispettando le leggi vigenti e adattandosi ai cambiamenti.
Pensate che la sovrapesca interessa oltre il 34% delle popolazioni ittiche.
Consigli sostenibili
- Quando acquistate il pesce fatelo da chi vi assicura il bollino blu “pesca sostenibile e certificata MSC “
- Se pescate per conto vostro assicuratevi di prendere solo il necessario per voi e la vostra famiglia, se il pesce è troppo piccolo ributtatelo in mare estraendo l’amo con delicatezza.
- Siate responsabili anche con la vostra attrezzatura da pesca, non buttate ami, pezzi di lenza e altro in spiaggia o acqua, raccogliete sempre tutto e differenziate.
In foto alcuni pesci fritti impanati con semola rimacinata pescati da mio papà
