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Mitza Sa Figu: ammirare il panorama sardo

Mitza Sa Figu

Mitza Sa Figu: esploriamo il Monte Arci. Eccoci al secondo appuntamento con il format “Sardegna Itinerari” con In Cucina con Ramy. In questo percorso, una delle giornate più divertenti che ho passato con la mia famiglia da bambina, visiteremo i territori dei comuni di Villaurbana, Pau, Ales e Santa Giusta. I tempi di percorrenza per il giro completo sono di circa 5/6 ore, una bella passeggiata di salute. Preparate gli scarponi da trekking, la borraccia piena d’acqua e seguitemi.

Crediti foto: Wikipedia

Mitza Sa Figu-Genna Spina e ritorno

Il livello di difficoltà di questo percorso è semplice. Si parcheggia l’auto alla fonte Mitza Sa Figu (mt.190) e si prende una carrareccia che porta decisamente verso sud. In prossimità di un caseggiato Sa Dispensa ci dirigiamo sul sentiero a sinistra. Il sentiero a destra è quello che andremo a percorrere al rientro della passeggiata.

Saliamo gradualmente di quota per arrivare alla Mitza’e sa figuera (mt.448), dove vegeta una bellissima pianta di fico centenario con delle suggestive radici aeree. L’escursione prosegue tra piante di corbezzolo, olivastro e filirea. Si cammina su percorsi creati dai carbonai nei primi del secolo. Suggestivi panorami sul Golfo di Oristano si alternano a fittissimi boschi.

Giungiamo a metà percorso alla località denominata Genna Spina (mt. 732) dove troviamo la rigogliosa fonte di Acqua Frida che alimenta l’omonimo corso d’acqua. Il rientro inizia attraverso un fittissimo bosco e scendendo di quota passiamo a Pranu Staddas (mt. 576) . Il sentiero ripido e scosceso che si alterna a tratti di bosco e radure ci porta a costeggiare una serie di bellissime piazzole di carbonai. L’ultimo tratto di sentiero, molto agevole, conduce a Sa Dispensa.

crediti foto: Idese Ministero della Cultura

Cosa mangiare in questa zona

Il Golfo di Oristano è un angolo di Sardegna dove la cucina racconta storie di mare, stagni e colline. Qui, ogni piatto è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni secolari. Il muggine è il protagonista indiscusso: lessato e avvolto nella zibba (una pianta palustre), diventa Sa Merca, un piatto simbolo della zona. Dalle sue uova nasce la rinomata bottarga di Cabras, essiccata e salata, perfetta grattugiata su pasta con olio, aglio e peperoncino o servita a fette con carciofi e olio extravergine.

Durante la festa della Madonna del Rimedio, le anguille grigliate con foglie d’alloro deliziano i palati, mentre cozze e arselle di Marceddì arricchiscono la cucina locale. Dalle colline del Montiferru arriva il bue rosso, Presidio Slow Food. Questa carne pregiata, allevata allo stato brado, si gusta arrosto, bollita con erbe selvatiche o in polpette fritte.

Accompagna i pasti la Vernaccia di Oristano, vino DOC dal profumo delicato e retrogusto di mandorle amare. Per concludere, i dolci tipici come mostaccioli e pabassini, ricchi di mandorle e uva passa, sono immancabili sulle tavole oristanesi. Assaporare la cucina del Golfo di Oristano significa immergersi in una tradizione culinaria che celebra la semplicità e la genuinità dei suoi ingredienti.

Eventi e feste da non perdere nella provincia di Oristano

La provincia di Oristano è un autentico scrigno di tradizioni popolari, dove le sagre rappresentano momenti di profonda connessione tra comunità, cultura e sapori locali. Questi eventi, distribuiti lungo l’arco dell’anno, offrono l’opportunità di immergersi nelle radici più autentiche del territorio.

Tra le manifestazioni più emblematiche spicca la Sartiglia, che si svolge l’ultima domenica e il martedì di Carnevale. Questa giostra equestre di origine medievale vede i cavalieri, guidati da su Componidori, lanciarsi al galoppo nel tentativo di infilzare una stella sospesa, in un rituale che unisce abilità, simbolismo e spiritualità. La Sartiglia non è solo uno spettacolo, ma un rito propiziatorio che celebra la fertilità e il ciclo della natura.

Le sagre alimentari dell’oristanese

Nel piccolo comune di Baradili, ogni luglio si celebra la Sagra dei Ravioli, ispirata a una leggenda locale che narra del ritrovamento miracoloso della statua di Santa Margherita. Durante la festa, i ravioli, preparati secondo antiche ricette con ripieni di ricotta, spinaci o patate, vengono condivisi in un clima di festa e condivisione.

Ad aprile, il paese di Sini ospita la Sagra de Su Pani Saba, dolce tradizionale preparato con mosto cotto, noci e spezie. La sagra coincide con la festa di San Giorgio e rappresenta un momento di valorizzazione delle tradizioni culinarie locali.

Tra febbraio e marzo, Zerfaliu celebra la Sagra degli Agrumi, dedicata alla valorizzazione delle produzioni locali di arance e limoni. La festa include degustazioni, mercatini e attività culturali che esaltano i profumi e i sapori del territorio. Partecipare alle sagre della provincia di Oristano significa vivere esperienze autentiche, dove ogni evento è un’occasione per scoprire la ricchezza delle tradizioni, dei sapori e dell’ospitalità sarda.

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Pubblicato da incucinaconramy

Nata e cresciuta nella selvaggia e magica Sardegna, sotto il profumo del mirto selvatico e con lo sguardo sempre rivolto al mare cristallino. Amo tutto ciò che è tradizione, cucina sostenibile e non sopporto gli sprechi. Promuovo la cucina di un tempo, quella delle nostre nonne, quella che non si dimentica e che ci fa commuovere ogni volta che assaporiamo una ricetta che ci riporta alla nostra infanzia o ci porta un ricordo felice. Porto la felicità sulle vostre tavole.

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