Malloreddus pancetta, salsiccia fresca e zafferano

Malloreddus pancetta, salsiccia fresca e zafferano super golosi, perfetti per un pranzo con amici o parenti da gustare con un buon vino rosso.
Eccoci all’appuntamento del sabato con la ricetta in collaborazione con il salumificio Monte Arci, questa purtroppo sarà l’ultima, è stato un bel viaggio, mi sono divertita molto a creare ricette con i loro prodotti che conosco sin da bambina.

La pancetta tesa magra è ottima con la pasta, qui l’ho tagliata a fette sottili per creare la rosellina e poi a dadini per inserirla nel sugo insieme alla polpa di salsiccia. I malloreddus sono una pasta sarda tipica del Campidano, da noi si gustano soprattutto nei giorni di festa, la domenica con la famiglia e i parenti, spesso con aggiunta di zafferano nell’acqua di cottura per dare un tocco di colore e così ve li ripropongo anche io.

  • CucinaItaliana

Ingredienti per i malloreddus pancetta, salsiccia fresca e zafferano

  • 250 gmalloreddus
  • 1 bustinazafferano
  • 300 mlpassata di pomodoro
  • 50 gpolpa di salsiccia
  • 200 gpancetta tesa magra (Salumificio Monte Arci)
  • 1 filoolio extravergine d’oliva
  • q.b.foglie di basilico fresco (per la decorazione)

Preparazione

  1. Tagliare a listarelle la pancetta tesa magra e metterla a rosolare in un filo d’olio extravergine d’oliva insieme alla polpa di salsiccia fresca sminuzzata.

  2. Aggiungere poi la passata di pomodoro, un pizzico di sale e lasciar cuocere a fuoco lento per 20 minuti.

  3. Mettere a bollire abbondante acqua con due prese di sale grosso per la pasta, quando inizia a bollire versare i malloreddus e la busta di zafferano.

  4. Lasciar cuocere per circa 11 minuti.

  5. Scolare la pasta e condirla, fare la rosellina con la pancetta e metterla sopra alcune foglie di basilico fresco.

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Pubblicato da incucinaconramy

Nata e cresciuta nella selvaggia e magica Sardegna, sotto il profumo del mirto selvatico e con lo sguardo sempre rivolto al mare cristallino. Amo tutto ciò che è tradizione, cucina sostenibile e non sopporto gli sprechi. Promuovo la cucina di un tempo, quella delle nostre nonne, quella che non si dimentica e che ci fa commuovere ogni volta che assaporiamo una ricetta che ci riporta alla nostra infanzia o ci porta un ricordo felice. Porto la felicità sulle vostre tavole.

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