Lorighittas al ragù di cinghiale

Lorighittas al ragù di cinghiale, una pasta tipica della Sardegna originaria del paese di Morgongiori molto gustosa, perfetta con sughi semplici o di carne.

Buongiorno carissimi e buon Ferragosto! Oggi vi presento un piatto davvero molto buono, saporito, molto autunnale ma buonissimo anche nelle altre stagioni: le lorighittas con ragù di cinghiale.

Il cinghiale è rimasto più di un mese in freezer a frollare perchè la carne deve rimanere morbida, poi và fatto cuocere a fiamma molto bassa per circa 3 ore, quindi preparate il ragù quando avete molto tempo a disposizione.

Le lorighittas sono una pasta tipica della mia zona, il Campidano, per la precisione del paese di Morgongiori, un centro abitato di circa 800 anime famoso per i suoi tappeti e gli arazzi che si trova ai piedi del Monte Arci, famoso per essere un vulcano spento ricco di ossidiana.

E’ una pasta molto particolare, tramandata di generazione in generazione, si tratta di una pasta intrecciata con la forma ad anello. Si narra che per il giorno di Ognissanti le donne del paese si radunassero per preparare questa pasta i giorni precedenti e passassero tutto il tempo assieme realizzando questa pasta, impastando farina di semola e acqua, intrecciandola su dei tavoli di legno.

Poi veniva messa su dei cestini in vimini ad asciugare, in maniera molto ornamentale, durante il periodo di asciugatura si preparava il sugo, fosse semplice o di carne, sopratutto con galletto ruspante, e per le famiglie più ricche si era soliti preparare il sugo di maiale.

 

  • Preparazione: 15 Minuti
  • Cottura: 3 Ore
  • Difficoltà: Medio
  • Porzioni: 2 persone
  • Costo: Medio

Ingredienti

  • Cinghiale 180 g
  • carota 1
  • cipolla 1/2
  • gambo di sedano 1
  • Lorighittas 200 g
  • Bovale (è un vino rosso sardo molto corposo) 1 bicchiere
  • Olio extravergine d'oliva 1 filo
  • Acqua 3 bicchieri
  • Passata di pomodoro 300 ml
  • Polpa di pomodoro 100 ml
  • Sale q.b.
  • Pepe nero q.b.

Preparazione

  1. Tagliare il cinghiale a piccoli tocchetti, un poco più grande dei cubettini di pancetta che vendono nei supermercati, questo restringerà i tempi di cottura e permetterà di mangiare il cinghiale anche a persone anziane o bambini.

  2. Tritare finemente la carota, il sedano e la cipolla e fateli rosolare in un filod’olio extravergine d’oliva. Poi, quando saranno dorati, aggiungete la carne di cinghiale e abbassate la fiamma al minimo.

  3. Fate rosolare la carne almeno 5 minuti poi versateci sopra il vino e lasciate sfumare del tutto. Sempre a fiamma bassissima mi raccomando.

  4. Aggiungete la polpa di pomodoro, il passato di pomodoro, un pizzico di sale e pepe e lasciate cuocere per circa due ore e mezzo aggiungendo ogni tanto acqua quando vedete che si rapprende troppo.

  5. Durante la cottura a fiamma completamente bassa mettete il coperchio per evitare che il sugo si secchi troppo, mescolate ogni tanto.

  6. Quando mancano circa 10 minuti al termine cottura del ragù mettete l’acqua per la pasta e quando bolle buttateci le lorighittas. Quelle che ho comprato io hanno impiegato circa 10 minuti di cottura al dente, voi provate sempre assaggiandone una se sono come vi piacciono o volete lasciarle un pochino di più.

  7. Impiattate e spolverate di pecorino stagionato grattugiato o, in alternativa grana padano grattugiato.

Note

Potete aggiungere alloro o rosmarino al sugo se vi piace un gusto più rustico. Accompagnate il piatto con un bicchiere di Bovale o di Cannonau.

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Pubblicato da incucinaconramy

Nata e cresciuta nella selvaggia e magica Sardegna, sotto il profumo del mirto selvatico e con lo sguardo sempre rivolto al mare cristallino. Amo tutto ciò che è tradizione, cucina sostenibile e non sopporto gli sprechi. Promuovo la cucina di un tempo, quella delle nostre nonne, quella che non si dimentica e che ci fa commuovere ogni volta che assaporiamo una ricetta che ci riporta alla nostra infanzia o ci porta un ricordo felice. Porto la felicità sulle vostre tavole.

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