Dieta sostenibile, cos’è e perchè è così importante farla. Un modo di mangiare sano nel rispetto della biodiversità e degli ecosistemi.
La Dieta Sostenibile è molto importante soprattutto per il nostro futuro, la definizione coniata dalla FAO nel 2010 è stata: “quelle diete a basso impatto ambientale, che contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale e di vita sana per le generazioni presenti e future.”
In particolare la dieta sostenibile rispetta le biodiversità e gli ecosistemi proteggendoli, è conveniente e giusta e soprattutto economicamente accessibile a tutti. E’ sicura e sana in fatto di nutrizione e ottimizza le risorse umane e naturali. Rispettando la salute del nostro ecosistema rispettiamo la nostra salute.
Un sistema di nutrizione globale del genere è in grado di fornire un’adeguata nutrizione a tutta la popolazione e questo richiede notevole consapevolezza e impegno da parte di tutti. Un’aspetto che non bisogna tralasciare è soprattutto lo spreco di alimenti, che in questi anni è sempre di più, con la dieta sostenibile si ridurrebbe quasi del tutto. Infatti, secondo il rapporto della FAO “un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano è rappresentato da sprechi alimentari.”
Questo dato così preoccupante è dato principalmente dalle perdite che avvengono nelle fasi di produzione degli alimenti e nella trasformazione, trasporto, vendita e consumo. Per questo è importante acquistare prodotti a km 0 e sostenibili.
Europa, secondo i dati Eurostat (2006), la quantità di cibo sprecata ogni anno ammonta a 89 milioni di tonnellate, ma questo dato non considera le perdite in fase di produzione e raccolta agricola. La FAO, infine, ricorda che la quantità di cibo che finisce tra i rifiuti nei Paesi industrializzati (222 milioni di tonnellate) è pari alla produzione alimentare disponibile nell’Africa subsahariana (230 milioni di tonnellate).
Questi dati sono davvero preoccupanti, per questo è importante evitare gli sprechi
Un’abitudine che ai tempi dei nostri nonni era davvero importante poi si è andata perdendo. Ricordo che quando ero bambina se non finivo tutto il cibo che mi mettevano sul piatto non mi potevo alzare da tavola, anche se quella pietanza non mi piaceva molto. Ora vedo bambini (e anche adulti) che fanno vizi, lasciano interi piatti di cibo che poi vengono buttati nell’umido. Mi piange il cuore ogni volta a pensare a quanto cibo viene sprecato.
Un tempo la cucina era gestita con sapienza, questo faceva risparmiare anche sull’economia stessa della famiglia. Riutilizzando gli avanzi si risparmiava sia sulla spesa che in generale.
L’esercizio quotidiano in casa era evitare gli sprechi, riutilizzare gli avanzi e realizzare pietanze fatte in casa che potevano durare per più pasti. Uno degli elementi principali dell’economia in cucina, soprattutto nelle cucine povere era il pane e anche le patate.
Capitava spesso se avanzava del cibo, come ad esempio il pane lo si riutilizzava per realizzare minestre, intingoli, lo si friggeva o se proprio diventava duro lo si utilizzava per realizzare il pan grattato e se capitava gli veniva la muffa lo si dava agli animali. Insomma nulla veniva sprecato e tutto riutilizzato. Molte ricette attuali come la panzanella derivano proprio da queste usanze del riuso. Io utilizzo questo metodo tutt’ora e infatti nella mia spazzatura di umido non c’è quasi nulla. Dove posso evito anche la plastica, utilizzo molto il vetro e i materiali riutilizzabili, ma non andiamo off topic.
E voi seguite la dieta sostenibile? Praticate il riuso? Ditemelo nei commenti.
