Chiocciole e sostenibilità, la “nuova” frontiera dell’alimentazione

Chiocciole e sostenibilità, la “nuova” frontiera dell’alimentazione, fonte di proteine con elevata facilità di reperimento in natura.

In questo periodo, visto ciò che ci prospetta il futuro tra la minaccia della guerra e l’aumento della popolazione incluso il cambiamento climatico, si è ripreso l’allevamento delle chiocciole proprio come nel periodo del dopoguerra. Questi animaletti sono fonte di proteine e si possono trovare facilmente in natura. La chiocciola era già molto apprezzata nell’antica Roma, non mancava infatti nelle tavole di famiglie patrizie e imperatori, molto amate anche nel medioevo e nel rinascimento sono un’alternativa economica alla carne. Ultimamente è molto apprezzato anche dagli chef questo mollusco, utilizzato per creare piatti gourmet sempre più fantasiosi. Insomma ha fatto un salto di rivalutazione dalla cucina povera a quella più rinomata.

Con mio padre andavamo sempre a cercarle dopo una giornata di pioggia, ovviamente vanno lasciate spurgare poi perchè altrimenti se le cucinate subito rischiate un’intossicazione alimentare. Vediamo le caratteristiche nutritive di questi piccoli animaletti.

Quanto fanno bene all’organismo le chiocciole?

Sono l’ideale per i problemi di glicemia e colesterolo, contengono infatti solamente il 2% di grassi insaturi e il 12/13% di proteine. Contengono molti Omega 3 e sono ricche di vitamina B12 e sali minerali tra i quali troviamo il calcio, magnesio, rame e ferro . Sono assolutamente sostenibili, per allevare 1 kg di chiocciole occorre solamente 500 lt di acqua contro i 15000 lt della stessa quantità che occorro per la preparazione della carne bovina. In pieno stile ZERO WASTE tutte le parti del mollusco vengono utilizzate nella filiera controllata. Già nei tempi degli antichi greci veniva utilizzata la sua bava per realizzare cosmetici e medicinali, poi nel medioevo tornò in uso per realizzare antiossidanti, cicatrizzanti, creme lenitive, gastro-protettive e mucolitiche.

La bava viene estratta in maniera cruelty free e tutt’ora viene utilizzata sia in cosmetica che in medicina dagli sciroppi per la tosse alle creme antietà. I gusci vengono utilizzati come scrub per i massaggi oppure per le protesi odontoiatriche come fonte di calcare. L’intestino fine viene utilizzato negli allevamenti delle trote come fonte di alimentazione.

In Italia attualmente sono presenti ben 750 allevamenti di chiocciole e sono in continua crescita, potrebbero essere la risposta alla scarsità di reperimento alimentare futuro.

 

Pubblicato da incucinaconramy

Nata e cresciuta nella selvaggia e magica Sardegna, sotto il profumo del mirto selvatico e con lo sguardo sempre rivolto al mare cristallino. Amo tutto ciò che è tradizione, cucina sostenibile e non sopporto gli sprechi. Promuovo la cucina di un tempo, quella delle nostre nonne, quella che non si dimentica e che ci fa commuovere ogni volta che assaporiamo una ricetta che ci riporta alla nostra infanzia o ci porta un ricordo felice. Porto la felicità sulle vostre tavole.

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