pane di semola rimacinata

In casa non ho più di farina, ma per fortuna ho ancora della semola e quindi non mi resta che preparare il pane di semola rimacinata, ovviamente con il lievito naturale che ho preparato giorni fa.
Tu non hai il lievito naturale? Non è un problema, puoi fare il tuo pane anche con il lievito di birra, preparando il lievitino come ho spiegato qui.
Il pane di semola rimacinata è un pane molto profumato, con crosta croccante e una morbida mollica interna, dal colore più intenso rispetto al pane comune, ma anche con proprietà nutritive rilevanti.
La farina di semola infatti contiene un elevato tasso di proteine, sali minerali (ferro, potassio, fosforo), e vitamine (tiamina e niacina). Molto importante anche la presenza dei carotenoidi che sembrano rivestire un ruolo preventivo nel processo di invecchiamento cellulare e in alcune forme di tumore.
La presenza di proteine in questa farina, consente anche un maggior assorbimento d’acqua durante l’impasto, rendendo il prodotto finito più leggero e meglio conservabile.
Non resta quindi che preparare questo ottimo pane di semola rimacinata.
E allora procediamo.

Ti lascio qui i link di qualche altra ricetta per preparare vari tipi di pane

  • DifficoltàMedia
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di riposo12 Ore
  • Tempo di cottura40 Minuti
  • Porzioni2 pagnotte
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana

Ingredienti

500 g Semola di grano duro rimacinata
280 g Acqua
100 g lievito madre (rinfrescato)
2 cucchiaini Sale

in sostituzione al lievito naturale:

15 g Lievito di birra fresco
100 g Acqua
100 g farina Manitoba
1 cucchiaino zucchero di canna

Strumenti

1 Planetaria
1 Ciotola
1 Canovaccio
1 Spianatoia
Teglie
1 Pentolino

Preparazione

Se utilizzi il lievito di birra prepara il lievitino come spiegato qui.

Se utilizzi lievito naturale assicurati che sia stato rinfrescato.

Procedi mettendo nella planetaria la semola e l’acqua e impasta per pochi minuti.

L’impasto potrebbe sembrarti un po’ duro ma non ti preoccupare più tardi dovrai aggiungere altri liquidi.

Lascia riposare per una mezz’ora dentro l’impastatrice.

In questo tempo si formerà l’autolisi, un processo di trasformazione del glutine e degli amidi che favorirà la lievitazione finale e renderà il nostro pane più profumato.

Trascorso il tempo riattiva l’impastatrice e aggiungi il lievito naturale poco per volta, dividendolo in piccoli pezzi.

Se utilizzi il lievitino aggiungilo all’impasto lentamente.

Aggiungi anche il sale sciolto in mezza tazzina d’acqua.

Impasta per qualche minuto fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo.

Togli dall’impastatrice, compatta il panetto e mettilo in una ciotola leggermente oliata.

Se hai utilizzato il lievitino l’impasto potrebbe risultare piuttosto morbido, puoi spolverarlo con una o due manciate di farina 00 prima di toglierlo dall’impastatrice.

Lascia riposare per qualche ora, meglio anche tutta una notte, coperto da un canovaccio.

Riprendi l’impasto ponilo su di un piano infarinato e fai le pieghe come spiegato in figura

Infine dai la forma al tuo pane, puoi fare un panetto unico ma io consiglio di dividerlo almeno in due parti per ridurre i tempi di cottura.

Aggiungi una manciata di semola sulla superficie del pane oppure un po’ di semini a piacere e incidi con un coltello una croce o delle righe parallele.

Metti i panetti in una teglia oliata e lascia riposare il forno spento ancora un’ora, un’ora e mezza.

Suggerimento: un piccolo pentolino d’acqua calda sul fondo del forno favorirà la lievitazione.

Cuoci il pane a 220° C per 30 minuti.

Togli il pane dal tegame e fai cuocere direttamente sulla gratella del forno per altri 10 minuti.

N.B. Se fai un pane unico i tempi di cottura saranno un po’ più lunghi.

Togli il pane di semola rimacinata dal forno e fai raffreddare prima di tagliare.

Conservazione

Potrai conservare il tuo pane ben chiuso all’interno di un sacchetto di carta e riposto in frigo per un giorno.

Se non prevedi l’utilizzo di tutto il pane entro tale periodo ti consiglio di tagliarlo a fette e conservarlo in freezer.

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Pubblicato da Gineprina Cucina

Mi chiamo Daniela, Gineprina è solo un nome di fantasia e più avanti vi spiegherò il perché di questo nome. Vivo a Genova, la mia città natale, amo la mia Liguria, con il suo mare e le sue colline e amo cucinare e gustare i piatti della tradizione ligure. Sono un architetto che di mestiere fa di tutto fuorché l’architetto, precaria a vita ho per fortuna mille passioni e interessi, fra queste anche quella di cucinare e raccogliere ricette che mi ispirano, per poi sperimentarle.

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