Pittule leccesi

Ingredienti:
mezzo chilo di farina
1 cucchiaino da caffè di sale fino
1 cubetto di lievito di birra
olio extravergine di oliva
1 bicchiere di acqua tiepida

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In una ciotola molto capiente versate la farina, il cucchiaino di sale fino e il lievito di birra che avrete sciolto in un bicchiere di acqua tiepida. Con le mani impastate il tutto aggiungendo se necessario dell’altra acqua tiepida fino ad ottenere una pastella molto fluida. Dovrete letteralmente” schiaffeggiarla” a lungo. Lasciate lievitare per un paio d’ore la pastella al caldo e lontana da correnti(ad esempio nel forno spento), dopodichè riscaldate bene dell’abbondante olio per friggere le “pittule”. Prendete delle cucchiaiate di composto a forma di palla e friggetele bene girandole da tutti i lati, belle dorate. Per la verità il composto andrebbe preso con le mani, prendete una manciata di composto, chiudetelo delicatamente nella mano disposta a pugno e tra pollice e indice uscirà una ciliegina di composto che prenderete con le dita inumidite della mano sinistra e che getterete nell’olio bollente! E’ importante la temperatura dell’olio, le pittule infatti devono gonfiarsi immediatamente e friggere per pochi secondi, giusto il tempo di dorarsi. Otterrete delle nuvolette fritte da mangiare bollenti e da condire in vario modo. I condimenti tipici salentini sono i più vari. Quello tradizionale è il vincotto di fichi (fatelo bollire per qualche minuto allungato con un po’ di acqua e immergetevi per un attimo le pittule che andranno mangiate molto calde). In secondo luogo è possibile, una volta fritte, cospargerle di zucchero o di miele. Come variante potete aggiungere (magari provate quando sta per terminare l’impasto) dei filetti di acciuga sott’olio oppure un poco di salsa di pomodoro e capperi o pezzetti di cavolfiore lesso, soprattutto nel periodo natalizio….. In ogni caso servire sempre molto calde.