La Challah e i suoi Intrecci. Si dice che il cibo é amore ma soprattutto il pane è amore …e la challah ne è un bell’esempio col suo significato religioso!
La Challah e i suoi Intrecci
Ho trovato in rete queste notizie: ”Questo pane veniva preparato come parte dell’osservanza della festa religiosa del sabato o Shabbat e tutt’ora gli ebrei continuano a prepararlo.
Questa pagnotta é a forma di treccia (che io ho fatto a 6 capi) va fatta anche a dodici capi. I dodici capi della pagnotta che vengono mangiati ad ogni pasto durante lo Shabbat (dal tramonto di venerdì al tramonto di sabato) rappresentano le dodici tribù d’Israele. Più ancora, la pagnotta rappresenta la “manna dal cielo” che sfamò gli ebrei durante l’esodo dall’Egitto. La Challah si differenzia dalle tradizionali brioches perché non contiene burro ma olio vegetale. Questo é dovuto all’osservanza della legge kosher che stabilisce che il pane consumato di sabato deve essere “parve”, che significa non poter mangiare insieme carne e latte. Questo concetto vorrebbe onorare gli animali dai quali gli umani traggono sostentamento, un importante concetto della legge giudaica. La combinazione tra grasso e zucchero lo fa mantenere più a lungo.”
Naturalmente io vi do la mia versione di questo pane raccolta sui vari gruppi di cucina, è profumato e brioscioso, soffice e saporito, la forma della treccia è particolare, mi è piaciuta così anche se guardando altre Challah vedo intrecci diversi; e dopo un po’ di storia passiamo alla ricetta!
Ingredienti:
150 gr. di pasta madre + un cucchiaino di lievito liquido naturale dal frigo
600 gr. di manitoba
3 uova (le mie sono grandi e pesano 170 gr.) e ho aggiunto acqua fino a raggiungere 300 gr. di liquido
2 cucchiaini di zucchero
1 cucchiaino di malto in polvere
15 gr. di sale rosa
70 gr. di olio d’oliva
30 gr. di acqua da unire alla fine
1 uovo per spennellare
Procedimento:
Ho rinfrescato la mia pasta madre a ora di pranzo (per il rinfresco ho usato lo stesso peso di pm e di manitoba coiè 60 + 60 e ho unito 30 gr. di acqua di rubinetto) dopo circa 4 ore ho impastato.
Ho messo nell’impastatrice le uova e l’acqua, il malto, (il lievito naturale che si può anche omettere se si ha più tempo da dedicare alla lievitazione) lo zucchero e la pasta madre spezzettata e ho fatto andare la macchina per qualche minuto a minimo finchè non si è sciolta. Poi ho cominciato ad unire la farina setacciata a cucchiaiate aumentando a 2 la velocità e dopo averne versato la metà ho unito il sale e ho alternato unendo un po’ di olio a filo e altre cucchiaiate di farina. l’impasto deve essere ben incordato, morbido ma non appiccicoso, in genere siccome uso la manitoba Lo Conte devo aggiungere altra acqua infatti ne ha assorbita ancora 30 gr. finali. L’ho lavorato ancora aumentando la velocità per almeno 15′.
Dopo ho unto la spianatoia e le mani e mi sono divertita a impastare un po’ a mano, poi l’ho riposto in una bustina di plastica per alimenti e l’ho fatto riposare per circa 3 ore e infine messo in frigo fino al giorno dopo, non meno di 12 ore ma se sta di più non succede nulla, infatti io dovendo uscire l’ho ripreso la sera tardi.
In frigo come vedete dalle foto è lievitato un bel po’. Non ho sgonfiato l’impasto e senza reimpastare l’ho diviso in 6 palline di ugual peso che ho steso con le mani unte d’olio formando 6 lunghi bigoli, è bello soffice ma consistente e non si smolla per niente, l’ho intrecciato e qui ci vorrebbe un video per spiegare …se avete pazienza … …prossimamente!
Ho finito di intrecciare dopo la mezzanotte purtroppo e ho messo a lievitare il mio intreccio nel forno spento e freddo. A ora di pranzo era quasi triplicato e mentre eravamo a tavola ho spennellato con un uovo sbattuto e infornato …ma non sapete che significa pranzare con quel profumo… In forno si è ulteriormente gonfiata a vista d’occhio e io pregavo che l’intreccio non si rompesse…
Di solito c’è chi dopo aver spennellato la ricopre di semi di papavero o altro ma io l’ho preferita senza nulla, ah quelle bollicine che vedete in superficie sono dovute all’acqua che ho spruzzato durante la cottura.
Bellissima e buonissima la challah siete daccordo?
Chi ne vuole una fetta? Assaggiatela tiepida…soffice se profumata…mmmmmmmmmmh
c’è chi ne fa due a tre capi e le mette l’una sopra l’altra e fa lievitare, ma …chissà come verrebbe a 12 capi…chi ci vuole provare?
E bravi gli ebrei!
Ciao Maria (ma sai che hai lo stesso nome e cognome di una mia amica…??).
Non ho mai fatto questa famosa Challah, ma credevo che fosse più una brioche che un pane… Ricordo quelle di Gi, su Cook, hai presente? però mai fatta. Mi dici quindi che non ha niente di “dolce”, ma è proprio solo “pane”? La dovrò provare, prima o poi…!!
E brava Maria!!! Un abbraccio.
Mafi
Mafiiiiiiiiiiii
bellissima!!!!!!!!!!!!
Ma lo sai che su fb ho conosciuto una signora che è nata stesso giorno mese e anno e abbiamo frequentato anche lo stesso istituto tecnico?
Per quanto riguarda la challah ci sono anche versioni dolci, con l’uvetta o altro, questo invece è proprio il pane sabatico. E’ comunque brioscioso e leggermente dolce come un panbrioche…ma chissà quante versioni esistono… provala, tanto ora hai l’impastatrice! Io metto sempre prima i liquidi così non la sforzo troppo!
Grazie per la tua visita, un mega bacio per te
Maria
Maria, sei una fatina dei lievitati! Però ammetto che hai anche una lodevole pazienza. Sono davvero invidiosa!
Si vede che sto invecchiando Simona perchè la pazienza è una qualità che si acquista con l’età…vedrai che quando arriverai alla mia veneranda età diventerai anche tu una fatina ihihihih sei simpaticissima!!!
Però hai ragione, i lievitati sono la mia passione e sto lì a sbirciare mentre lievitano in religioso silenzio!
Buona serata cara
La tua età l’ho passata da un pezzo cara e ti posso assicurare che le persone precise e pazienti lo sono dalla nascita.
Ma dai che siamo due ragazzine Simona!E in quanto a precisione e pazienza io vado a periodi…mi piacerebbe essere più costante!
Ho commentato di là…ma vengo anche di qua. Quell’intreccio è fantastico ed ho trovato bellissimo anche l’accenno storico. mi piace conoscere le tradizioni che danno vita a dei lievitati fantastici. Tu non hai bisogno di essere commentata.bacio
Mia cara ti ringrazio di cuore dei tuoi sentiti commenti, poi vengo di là a leggere. l’intreccio mi è piaciuto subito… appena l’ho visto si è stampato in testa, non è difficile, se mio marito mi riprende farò un piccolo video.
Uno schioccante bacione per te
Ma che dire…se non che sei stata strepitosamente BRAVA!!!!:-))
Bacioni cara,felice domenica
Grazie Daiana, bella ricetta vero?
In verità sono stata strepitosamente brava a copiare… l’intreccio era spiegato in un video, non l’ho inventato io!
un caldo abbraccio per te