Brioche a 8 capi

Brioche morbidissima, proprio come dice il mitico Adriano del blog ” Profumo di lievito”, la vera brioche che si rispetti deve avere queste caratteristiche : sofficità, morbidezza, sofficità, morbidezza, tessitura fine, complessità aromatica,conservabilita. E’ devo dire che la mia….non mettendola a confronto con la sua, ha proprio queste qualità….veramente spettacolare 🙂 .E’ un grazie va anche a Cristina Di ECucinando per la sua collaborazione a questo evento da lei creato. Video formatura treccia https://www.youtube.com/watch?v=EmmuA9Fe-k8

INGREDIENTI
700gr farina 00 W300 (oppure una manitoba commerciale tagliata con un 30% di farina 0 per pizza)
175gr latte intero
210gr uova intere fredde
110gr zucchero
165gr burro + 30gr strutto (opp. 210gr burro)
12.5gr lievito di birra fresco
12gr sale
Zeste grattugiata di 1 limone non trattato (fatta maturare in un po’ di burro sciolto,
sottratto dalla ricetta o frullata insieme allo zucchero)
1 cucchiaio + 1 cucchiaino miele d’acacia
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
2 – 3 cucchiai di limoncello ghiacciato.
 
Impasto a macchina
Grattugiamo la zeste in 15gr di burro e facciamo fondere a fuoco basso. Spegniamo il
fuoco ai primi sfrigolii (questa operazione è preferibile farla il giorno precedente).
 
Sciogliamo il lievito, un cucchiaino di miele nel latte intiepidito ed amalgamiamo la farina che occorre (presa dal totale) per ottenere una cremina.
Dopo una mezz’ora (dovrà essere ben gonfio) uniamo gli albumi leggermente montati
con la frusta a mano, avviamo la macchina, con la foglia, e versiamo tanta farina quanta ne serve ad
incordare, evitando di asciugare eccessivamente l’impasto. Uniamo due tuorli alla volta, seguiti da porzioni di zucchero e spolveri di farina, curando che l’impasto riprenda corda prima del successivi inserimento. Con gli ultimi tuorli inseriamo anche il sale. Ogni paio di inserimenti, capovolgiamo l’impasto nella ciotola
 

Con l’impasto ben legato, aggiungiamo gradualmente, prima il miele, poi i grassi non troppo morbidi insieme alla vaniglia, e lasciamo incorporare a vel. moderata, dopodiché aumentiamo la velocità e lasciamo incordare.

 
In ultimo uniamo il liquore poco alla volta, facendo attenzione a non smollare l’impasto,
facendo seguire il burro aromatizzato. 
 
Montiamo il gancio e rifiniamo brevemente l’impasto, ribaltado una volta.



Controlliamo il velo

 


 
Impasto a mano
Facciamo la fontana in una ciotola, versiamo al centro il latte intiepidito, in cui avremo
sciolto un cucchiaino di miele ed il lievito.
 
Con una frusta, amalgamiamo tanta farina quanta ne basta per ottenere una cremina
fluida, copriamo con pellicola e lasciamo gonfiare (ca. 30’)
Uniamo i tuorli e gli albumi (questi ultimi, leggermente montati con il sale e lo
zucchero), raccogliamo, con una spatola, la farina dai bordi e spostiamola sui liquidi.
Con il taglio della spatola, amalgamiamo gli ingredienti finché tutta la farina si sarà
idratata.
 
Spostiamo l’impasto sulla spianatoia e frizioniamolo in ogni suo punto con la parte della
mano adiacente al polso, senza impegnare le dita (queste ultime dovranno puntare verso
l’alto).
Continuiamo avvolgendo gradatamente l’impasto con le dita.
 

Quando la massa sarà diventata leggermente elastica, inseriamo poco burro (consistenza pastosa) alla volta, continuando a frizionare.

 
Incorporato il burro, diamo poche sbattute sulla spianatoia, dopodiché inseriamo allo stesso modo sia il
limoncello freddo che gli aromi ed il burro aromatizzato insieme al miele.
Battiamo l’impasto a lungo, evitando di stressare il glutine, ma curando che la pasta si
allunghi sotto i colpi.



Arrotondiamo l’impasto, spostiamolo in una ciotola alta e stretta e copriamolo con pellicola.
 
A questo punto, dopo 40’ andrebbe in frigo a 5 – 6° per 12 – 16 ore (le pieghe
vanno fatte dopo un’oretta a temperatura ambiente).
Se abbiamo fretta, al raddoppio, diamo le pieghe di forza e lasciamo riposare 20’.
Formiamo, spostiamo nelle teglie, pennelliamo con una miscela di tuorlo e panna in parti uguali e un pizzico di sale, copriamo con pellicola ed attendiamo ancora il raddoppio.

Lcidiamo ancora una volta e inforniamo a 180° le piccole pezzature; per le grandi, riduciamo a 170° fino a cottura. 

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