La nocciola dei Nebrodi: una fonte di ricchezza siciliana.

Quella dei Nebrodi non è una nocciola qualunque, in questo luogo, la “nucidda” come viene chiamata dagli autoctoni è un prodotto importantissimo. Fin dal 1600 è stata una fonte di ricchezza per le comunità che popolano le pendici del parco. Sostentamento per i contadini e delizia per i nobili, un alimento must nella vita sociale. Nasce in un habitat incontaminato, dove ci sono montagne che raggiungono anche i 1800 metri d’altezza che si alternano a gole e a valli che si aprono sul Tirreno. Se questa nocciola è diversa dalle altre il merito è anche delle donne, le vere custodi delle nocciole, da sempre l’intero ciclo di vita del frutto è affidato alle loro mani. A seguire questa fase sono rimaste davvero in poche. Oggi sul mercato arriva solo un quarto rispetto a quanto si produceva in passato. La nocciola dei Nebrodi è anche una risorsa dal punto di vista nutrizionale, fa bene alla salute, è ricca di Selenio, sostanza antiossidante, importante per prevenire i fenomeni di invecchiamento, Omega 3 e 6 e vitamina E e poi è naturale. Le nocciole sono molto utilizzate nella pasticceria locale, da cui se ne ricavano gelati, semifreddi e dolci caratteristici come i croccantini e il torrone. Possono essere consumate anche come frutta secca, tostate o sotto forma di crema. Sono l’ingrediente protagonista della pasta reale di Tortorici, questo dolce, fatto di nocciole e zucchero si prepara solo qui, risale al 1600, le sue origini nascono in convento, e la ricetta si è da sempre tramandata di generazione in generazione. Le nocciole dei Nebrodi sono particolarmente apprezzate per il loro aroma, per il delicato sapore, per il  profumo e per la  consistenza. Le nocciole dei Nebrodi sono un prodotto tradizionale siciliano inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf). 

nocciole dei Nebrodi foto