Cappero di Pantelleria, prodotto tipico siciliano a machio IGP.

Fiori e capperi di Pantelleria foto

Pantelleria è famosa per il suo mare cristallino, il territorio di origine vulcanica e per le sue produzioni tipiche, una fra tutte il cappero. E’ un arbusto tipico della flora mediterranea dal sapore salato ed aromatico, frutto dell’incontro tra il clima, il territorio e i metodi di lavorazione. Il cappero di Pantelleria è conosciuto sin dall’antichità quando si pensava che avesse virtù afrodisiache, il primo accenno venne fatto nella Bibbia. E’ un arbusto con un’altezza media di 30-50 cm con dei fiori grandi e appariscenti di colore bianco e rosa, con riflessi violacei. La raccolta viene svolta a mano, dal 1° maggio al 31 ottobre. Vengono raccolti in modo tempestivo, all’alba ed appena germogliati. Dopo la raccolta vengono messi a maturare in salamoia in sale marino. Li vi restano per 10 giorni durante i quali vengono periodicamente rimescolati. Una volta scolati vengono posti nuovamente sotto sale per altri 10 giorni. Solo alla fine di questo secondo passaggio sono pronti per essere consumati. La conservazione in sale marino è la migliore per mantenere intatte le sue principali qualità, il profumo, il sapore e la consistenza dei capperi. In questo modo possono conservarsi per anni mantenendo inalterate le caratteristiche organolettiche. I capperi sono molto utilizzati nella cucina siciliana. Quelli più piccoli sono più sodi ed adatti alla consumazione anche crudi in insalate, sulla carne e sul pesce, mentre i capperi grandi sono più morbidi e particolarmente adatti alla preparazione di sughi, salse e patè. Possono essere utilizzati dagli antipasti, passando per i primi per concludere con i secondi. Dal giugno 1996 il Cappero di Pantelleria possiede il marchio indicazione geografica protetta (IGP).

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