Ottimi come stuzzichini, sono ideali da gustare con l’aperitivo prima del pranzo o della cena. Io vi consiglio di prepararne una buona quantità perchè sono come le ciliege… sono il massimo poi accompagnati poi con un buon bicchiere di birra fresca o di buon vino pugliese (e da qui nasce il detto: “finì a tarallucci e vino” proprio perchè si allude a questa abitudine di un clima amichevole e gioioso 😉 )
Questa ricetta l’ho avuta in dono da una signora barese che ho conosciuto perchè ha lavorato qui nel salento, in un agriturismo; la sua versione prevede l’aggiunta di lievito di birra nell’impasto. Sembra che il segreto per avere dei taralli molto friabili sia nel farli asciugare ben bene prima di infornarli, l’ideale è di bollirli la sera e cuocerli la mattina seguente!
In questa ricetta dei taralli pugliesi io vi consiglio l’uso di un impastatrice, poiché è un impasto che va lavorato molto bene, ma comunque si può lavorare benissimo anche a mano o con il Bimby.
Oggi li ho preparati ai semi di finocchio, tra l’altro i miei preferiti, ma le varianti in cui si può spaziare nei gusti sono davvero tante: al peperoncino, alla cipolla, al sesamo.alla pizzaiola ecc…
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Tarallini pugliesi
INGREDIENTI:
- 700 g di farina tipo 00
- 300 g di semola rimacinata di grano duro
- 125 g di olio extravergine d’oliva
- 150 g di vino bianco secco
- 250 ml di acqua
- un cucchiaio da minestra raso di lievito per pizza secco tipo Mastro Fornaio oppure 2 g di lievito di birra fresco
- 12 g di sale fino
- una noce di burro
- 2 cucchiai di semi di finocchio
PREPARAZIONE:
- Versa il lievito nella ciotola dell’impastatrice, scioglilo con una frusta a mano con il vino bianco tiepido.
- Aggiungi l’acqua (non tutta, tienine un po’ da parte, ti regolerai successivamente se ce ne fosse bisogno di metterla) l’olio extravergine d’oliva (un olio di ottima qualità mi raccomando) e il sale.
- Setaccia le due farine e versale nella ciotola, inizia ad impastare con il gancio, a bassa velocità, aggiungi i semi di finocchio o gli aromi che avrai scelto di usare e una noce di burro morbido, a temperatura ambiente.
- Lavora l’impasto per alcuni minuti finché non sarà ben amalgamato ed elastico.
- Trasferiscilo sul piano di lavoro, forma una palla e copri a campana con una terrina; lascialo riposare così per una mezz’ora circa.
- Dopo che la pasta si è rilassata, taglia dei piccoli pezzi e stendili con le mani formando dei rotolini dello spessore di un dito mignolo; tagliali in pezzi lunghi dagli 8 ai 15 cm, dipende dalla forma che preferisci.
- Forma i tarallini richiudendo le estremità e pressando bene al punto di unione: le antiche massaie usavano una chiave per schiacciare bene e non farli aprire in cottura!
- Porta a bollore abbondante acqua in una pentola capiente, aggiungi un po’ di sale e immergi i tarallini, pochi per volta. Non appena verranno a galla raccoglili con una schiumarola, sgocciolandoli bene. Sistemali allineati su un canovaccio di cotone pulito. Lasciali asciugare per almeno 5 ore, meglio se tutta la notte.
- Una volta asciutti disponili su una teglia coperta con carta da forno e cuocili in forno preriscaldato a 200° per circa 15 minuti. Io ho usato per cuocerli la funzione ventilato con il calore solo dal basso, ma va bene cuocerli anche in forno statico. Verso la fine della cottura puoi rigirali dall’alto lato per avere un colore uniforme. Lasciali raffreddare su una griglia prima di conservarli.
Conservazione:
I tarallini pugliesi si conservano perfettamente per alcuni giorni ben chiusi un un contenitore ermetico.
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