Marmellata di arance amare

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Ho aspettato che fossero pronti anche i canditi per poter decantare tutte le meraviglie di questi agrumi.

Le arance amare, nella maggior parte dei casi, non vengono considerate evengono lasciate caadere e marcire senza che nessuno le raccolga.

In altri casi, invece vengono considerate preziose e la marmellata che si ricava è veramente deliziosa.

Gli inglesi impazziscono per la marmellata ottenuta dalle arance amare, ne fanno un consumo esagerato e sono i maggiori importatori delle arance di marsiglia.

Devo dire anche io non disdegno questa bontà e quando capita che la mia amica me le regali preparo questa marmellata di arance amare.

La procedura per preparare la ricetta originale è un pochino macchinosa ma ne vale pena.

Intanto iniziamo lavando bene le arance, se necessario spazzoliamole asportando eventuali residui di sporco.

Teniamole immerse nell’acqua per 24 ore.

Con il pelapatate portiamo via la buccia esterna facendo attenzione a evitare la parte bianca.

Tagliamo a meta le arance e spremiamole con lo spremiagrumi, se elettrico è più veloce, raccogliamo il succo e teniamo da parte i semi e quello che resta nella parte superiore dell’attrezzo.

Per un litro di succo consideriamo un chilogrammo di zucchero.

Un litro di succo,

un litro di acqua,

1 chilogrammo di zucchero,

la buccia delle arance.

Far bollire le bucce delle arance  e scolarle, tagliarle a strisce sottili e tenere da parte.

Mettere in un sacchetto i residui delle arance spremute e legarlo.

In una pentola rovesciare il succo e l’acqua, aggiungere le zeste e il sacchetto con i semini e il resto, far cuocere, portando a bollore per due ore.

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Aggiungere lo zucchero e farlo sciogliere completamente, cuocere per ulteriori 15 minuti.

Fare la prova piattino, la consistenza sarà gelatinosa in virtù del fatto che viene utilizzato solo il succo, se si desidera una maggiore solidità si deve cambiare procedura che consiste nel tagliare le arance e utilizzare tutto il frutto, in questo caso la marmellata risulterà più solida e più amara.

Finita la cottura e raggiunta la consistenza desiderata invasare caldissima e capovolgere per il sottovuoto.
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